Due anni sono passati… È tempo di fare le valigie e tirare le somme.
“Napoli puzza”. Eh sì. Puzza di sfogliatelle, di panni stesi al sole, di pizza sfornata a ripetizione, di salsedine, di limoni, di gelsomino.
“Napoli è troppo caotica”. Napoli è risate, motorini che corrono, richiami dei mercatari, gente che vive per strada e parla in continuazione. Napoli è un teatro a cielo aperto, e ogni giorno è una commedia.
“I napoletani sono invadenti”. È vero: se non ti vedono per mezza giornata ti chiamano per sapere se stai bene… A casa mia se muori da solo ti trovano solo quando i vicini si lamentano della puzza.
“I napoletani sono bugiardi e cercheranno di fregarti, è nella loro natura”. Sarà… Ma per me i napoletani sono spirito di iniziativa, capacità di adattamento, arte di arrangiarsi, genio assoluto.
“I napoletani si lamentano sempre”. È in parte vero, ma anche nei momenti più difficili non perdono mai il sorriso, e se ne escono puntualmente con qualche battuta che neanche Totò.
“I napoletani sono accattoni”. Davvero? Io in due anni non mi sono mai pagata un caffè, e tantomeno c’è stato verso di offrirlo a qualcuno.
“I napoletani gridano sempre”. Perché sono felici! Napoli è sempre in festa, e non ti permette di sentirti solo.
“I napoletani non hanno voglia di lavorare “. Alcuni sicuramente. Ma gli altri lavorano a un ritmo che mi ha messo a dura prova per due anni.
“Ma con tutti i bei posti nel mondo devo vedere proprio Napoli?” Ecco, per me… “chi ha girato tutto ‘o munno, nun l’ha visto comm’a cca”!
Sembra una poesia in prosa, il messaggio lanciato da Valentina attraverso la sua pagina facebook.
La trentaseienne raccoglie i pregiudizi su Napoli e sul Sud Italia in generale, li sgrana, li analizza, li frantuma. Confuta le tesi di chi non ci è mai venuto e continua ad additare soltanto “per sentito dire”. Sembra voglia far arrivare alle narici di tutti il profumo della vera pizza e dei prodotti tipici della Città del Sole, criticata ma imitata in ogni angolo del mondo.
Perché chi non si è fatto un giro nei vicoli di Napoli non potrà mai capire. Chi non ha ammirato gli scorci di cielo tra i palazzi, le mollette e i panni appesi, tra due vicine che si urlano le novità sui figli da balcone a balcone, non potrà mai capire. Chi non ha fatto la sua bella e lunga colazione napoletana dal barista di fiducia, chi non riconosce il Vesuvio a distanza, provando la sensazione di essere accolto tra le salite e discese di Napoli e il suo porto, i suoi castelli, non potrà mai capire. Chi non ha gustato i formaggi freschi, la mozzarella di bufala di giornata, il panuozzo, sasicc’ e friariell’, non potrà mai capire. Inutile anche provarci. Bisogna solo prepararsi e partire. Magari facendo prima una breve dieta propedeutica alle abbuffate, a cui nessuno potrà resistere.
Il sindaco Luigi De Magistris, per questi motivi, ha invitato Valentina nella sua città, da cui manca da due anni e di cui tanto ha espresso nostalgia. La donna, che in passato ha lavorato presso una ditta farmaceutica di Torre Annunziata, è toscana e vive a Torino.
Il primo cittadino ha replicato sui social network: “Valentina, nel corso della sua carriera, ha lavorato anche in Svizzera, prima di approdare al Sud Italia, Torre Annunziata, per una prestigiosa ditta farmaceutica. All’inizio c’era un po’ di timore e qualche pregiudizio. Ma, come nel film Benventuti al Sud, al momento di andare via c’è la voglia di restare e ha affidato a Facebook una commovente lettera che stravolge tutti gli stereotipi su Napoli”.
Lasciatevi stravolgere anche voi. La città ‘e Pullecenella vi aspetta…