Un pericolo, reale, tangibile ed effettivo che viaggia lungo le rotaie, travestito da rottame, composto da ferri arrugginiti ed obsolescenza: questa è l’immagine più diffusa e condivisa della Cumana, quella che più comunemente vive nella consapevolezza degli stessi fruitori di quelle corse, detentrici di ritardi e disservizi da Guinness dei primati che, da tempo immemore, si susseguono, quotidianamente, di corsa in corsa.
Quanto accaduto ieri mattina, personifica l’epilogo di un disastro annunciato.
Poteva essere una tragedia, una di quelle che apre l’edizione dei tg e che accompagnata da lancinanti immagini ritraenti corpi martoriati, chiude lo stomaco e fa gelare il sangue nelle vene, lasciando calare il gelo peculiare della scioccante incredulità su quella pietanza in procinto d’essere divorata.
Il destino, stavolta, ha strizzato l’occhio ai napoletani e il convoglio coinvolto nel vasto incendio era orfano di passeggeri.
Eppure, quello che permane, oltre le copiose nubi di fumo e le ceneri, è “una notizia che fa notizia”: un treno della ferrovia Cumana è stato distrutto da un incendio mentre si trovava in prossimità della stazione di Fuorigrotta a Napoli.
Le fiamme hanno provocato un fumo denso visibile da diverse aree della città, generando, inoltre, disagi aggiuntivi a quelli che, quotidianamente, già concorrono a rendere difficile la vita ai viaggiatori in attesa dei convogli, per effetto del consequenziale rallentamento nella circolazione dei treni.
Il treno è stato poi rimosso dai binari permettendo la riapertura del traffico ferroviario. Sulla vicenda è intervenuto il presidente Eav, Umberto De Gregorio che attraverso il social network facebook ha diramato il seguente messaggio: «Scontiamo un ritardo nella politica degli investimenti che rischia di mandare in fuoco tutto il servizio pubblico. Forse qualcuno mirava esattamente a questo. Abbiamo intenzione di spegnere ogni incendio, per ridare slancio al servizio. Occorre tenacia, pazienza da parte degli utenti, e molta buona volontà, che non manca tra i lavoratori dell’EAV».
«Stamane alle 6.35 circa – ha proseguito De Gregorio – il treno proveniente da Torregaveta giunto nella stazione di Fuorigrotta ha regolarmente imbarcato i viaggiatori diretti a Montesanto. Il Capotreno ha però rilevato che dal fondo carrozza usciva del fumo, prontamente ha disposto il trasbordo viaggiatori e insieme al macchinista ha portato fuori stazione il convoglio per ricoverarlo nel vicino deposito. Durante il trasferimento il convoglio è stato aggredito dal fuoco. Il personale di bordo ha tentato con l’uso degli estintori di spegnere l’incendio che si era nel frattempo propagato. L’entità dell’incendio era tale per cui si è reso necessario avvertire i Vigili del fuoco che sono intervenuti con due autobotti. Per consentire che il gettito di acqua potesse raggiungere le fiamme si è provveduto a staccare l’alimentazione elettrica della linea fermando conseguentemente la circolazione dei treni. Il convoglio (in servizio da circa 40 anni) ancora fumante, è stato riportato sul piazzale del deposito in zona controllata e sicura ed è stata ripristinata la circolazione alle 8.45. Sono in corso gli accertamenti per capire le cause e le eventuali responsabilità dell’accaduto. Ci scusiamo per il disagio arrecato all’utenza, consapevoli che, in attesa della consegna dei nuovi treni, l’azienda è chiamata ad un impegno straordinario per la manutenzione del parco treni vetusto e insufficiente. Ringrazio il macchinista Lorenzo Sorrentino, il capotreno Vincenzo Rusconi, e quanti fra i lavoratori prontamente sono intervenuti evitando che l’incendio si propagasse arrecando danni ulteriori alle cose e soprattutto alle persone».
Tragedia sventata o rimandata?