Al giorno d’oggi, le occasioni di fare incontri e lasciarsi andare alle passioni sono proprio dietro l’angolo, o per meglio dire, dietro lo schermo del PC. Basta infatti navigare su internet, per avere accesso a tantissimi siti specializzati in incontri tra persone, anche sposate o fidanzate.
Facciamo riferimento a chat, forum, e portali ad hoc, che permettono di sperimentare senza alcun pregiudizio (grazie alla forza dell’anonimato), l’esperienza eccitante del tradimento on-line. Ma, talvolta, l’anonimato e la discrezione utilizzata non basta a salvaguardare le relazioni reali, come conferma la storia del famoso sito di incontri extraconiugali online Ashley Madison, insieme a due portali ad essi legati, che hanno subito un pesante attacco da parte del gruppo hacker “The Team Impact“, i quali, dopo aver intimato con: “Chiudete questo sito immediatamente e per sempre“, avrebbero trafugato dai server dell’azienda i dati personali riservati, completi di chat erotiche, carte di credito ed estremi, di circa 37 milioni di utenti, iniziando a divulgare il tutto online, facendo letteralmente tremare amanti e traditori di ogni parte del pianeta, Italia compresa.
Il sito Ashley Madison è nato nel 2011 per consentire incontri extraconiugali, e riscuotendo immediatamente un successo a livello mondiale, conta qualcosa come oltre 124 milioni di visite al mese, nonché il 18esimo posto nella classifica mondali dei siti per adulti, diventando molto popolare anche in Italia, registrando oltre 200mila iscritti nelle prime 24 dall’apertura del sito.
Avid Life Media, la società che controlla il sito di incontri online dedicato ai tradimenti e alle scappatelle, ha annunciato che sarà posta una taglia da 500mila dollari per avere informazioni sugli hacker che hanno colpito Ashley Madison. Ad annunciarlo è proprio la polizia canadese durante una conferenza stampa in cui si è parlato anche dei tre suicidi, apparentemente causati proprio dalla divulgazione dei dati personali.
Pare infatti, che la divulgazione dei dati degli iscritti ad Ashley Madison, comprensivi di email, profili e conversazioni hot, avrebbe già portato a tre suicidi, due avvenuti a Toronto in Canada, mentre il terzo caso è stato registrato a San Antonio, in Texas e riguarderebbe il capitano di polizia Michael Gorhum di 25 anni. Al contempo, sono scattate le prime denunce e le richieste di risarcimento nei confronti di Avid Life Media: due studi del Canada hanno infatti già presentato una class action da ben 578 milioni di dollari contro l’azienda per conto di diversi cittadini canadesi, i cui profili sono stati pubblicati online.
Va ricordato che su questa tipologia di siti, e su altri che stanno spuntando, va usata cautela: alcuni, sono stati addirittura sospettati di raccogliere e usare per altri scopi i dati immessi. Anche perché, sull’onda dell’attacco a Ashley Madison, si stanno già diffondendo vari tentativi di sfruttare curiosità e panico per truffare o ricattare i suoi iscritti. Nel dubbio, meglio fare più attenzione alle insidie del web, e soprattutto non inserire con superficialità i propri dati.