È la mattina di ferragosto, quella animata dal desiderio di riempire palloncini ad acqua per inscenare la tradizionale guerra di gavettoni con gli amici su qualche soleggiata spiaggia, alla quale rubare scampoli di relax, goliardia e un tuffo provvidenziale per esorcizzare l’afa.
Ferragosto: la giornata topica dell’estate, quella più attesa, soprattutto dai giovani.
Un ferragosto triste e surreale quello consumatosi a Varcaturo, proprio ieri mattina, intorno alle 12, nella chiesa di San Luca Evangelista, in quanto ha accolto la celebrazione dei funerali del giovane Crescenzo Della Ragione, il 27enne morto schiacciato da un sasso distaccatosi dalla parete rocciosa de “Il Ciclope” di Marina di Camerota, mentre stava trascorrendo una serata in compagnia di amici e cugini.
Studente universitario, figlio unico, residente al parco Noce di Varcaturo, quello che resta di quel giovane e vitale ragazzo, per effetto della sciagura frenata nella sua vita, è un corpo martoriato, riposto in una bara bianca su cui erano poggiate due maglie: quella dell’Inter, la squadra del cuore del giovane e quella della Mercatone uno. Ciclismo e calcio, le due grandi passioni del giovane, oltre alla musica e alle discoteche.
In prima fila, i genitori di Crescenzo, papà Antonio e mamma Anna, ai quali il destino ha scippato l’unico figlio, privandolo e privandolo delle innumerevoli gioie che ancora dovevano condividere.
Tantissimi i giovani presenti alle esequie e che hanno dedicato Crescenzo frasi, striscioni, struggenti, commoventi, a dispetto del rituale vacanziero imposto dalla peculiare e tradizionale solennità del giorno, segnato in rosso sul calendario e tanto atteso dalle anime desiderose di far festa. Un ferragosto atipico per quei ragazzi, nel rispetto e nel ricordo di un ragazzo come tanti, un ragazzo come loro, morto mentre conferiva libero sfogo al desiderio di divertirsi e che ha salutato per sempre la vita terrena a ferragosto, nel giorno in cui, più di ogni altro, un giovane meriterebbe soltanto di vivere.