È un’estate che si ostina a voler consegnare notizie da incubo che narrano di giovani vite compromesse proprio durante la pratica di quel tanto agognato divertimento con il quale i ragazzi ricoprono le ore notturne peculiari della stagione più calda dell’anno.
Quattro adolescenti, di età compresa tra i 14 ai 16 anni, sono state soccorse su una spiaggia di Specchiolla e ricoverate in ospedale per sospetto coma etilico. Una delle quattro è stata poi ricoverata nell’ospedale Perrino di Brindisi per intossicazione da alcol. Le altre dimesse dopo essere state sottoposte ad adeguati trattamenti.
Stando a quanto fin qui appurato, le adolescenti si trovavano in spiaggia per trascorrere la vigilia di San Lorenzo a guardare le stelle cadenti in compagnia di amici. Hanno accusato un malore dopo aver bevuto. Gli altri ragazzi hanno quindi chiamato il 118. La vicenda è stata segnalata alla procura dei minori di Lecce: si sta verificando se oltre all’uso di alcol, confermato dai referti medici, le giovanissime fossero positive anche ad altro tipo di sostanze.
È forte, legittimo e dilagante l’allarmismo, in virtù delle ultime morti di due giovanissimi maturate intorno alle piste da ballo, a distanza ravvicinata, prima in Riviera Romagnola e poi in Salento, allorquando si apprendono notizie affini che narrano di serate all’insegna dello sballo che sfociano in tragedia o rischiano di farlo.
Notizie che concorrono a delineare i tratti di una situazione confusionaria e che palesano come e quanto, ai nostri ragazzi, sovente, sfuggano di mano le redini dell’equilibrio, della prudenza e del buon senso, per sconfinare nelle infime e tutt’altro che sicure strade della trasgressione.