Il calcio è tutt’altro che un “semplice” sport, bensì incarna un mondo relegato in un libro dalle pagine infinite, pregno di storie già scritte, da scrivere e da raccontare. Soprattutto da raccontare.
La magia che si estrinseca dalle emozioni che nascono grazie ed attraverso il calcio, inoltre, s’impreziosisce di nutrite folate di magnificenza quando queste ultime non sono strettamente riconducibili al rettangolo verde, alla mera cronaca sportiva.
“Imbriani non mollare” seguita ad infoltire quel prodigioso libro consegnando splendide storie che concorrono a scrivere alcune delle pagine più belle di sempre, perché capaci di raccontare emozioni vere, di quelle destinate a riecheggiare nei meandri dell’eternità. Perché lo meritano, perché sprigionano sentimenti buoni e consegnano emozioni forti, sincere, vive. Soprattutto vive.
Salvatore Sirigu è uno di quei calciatori che anche fuori dal campo seguita a vestire gli abiti del campione e durante gli ultimi due anni non ha mai perso l’occasione utile per dimostrarlo e ribadirlo.
Il portiere dall’indiscutibile talento, difatti, non ha mai smesso di esibire quella maglia sulla quale è scalfita l’effigie di Carmelo, non ha mai smesso di supportare “Imbriani non mollare”.
In questi giorni, insieme ad altri due pezzi pregiati del calcio mondiale, Ezequiel Lavezzi e Marco Verratti, ha ritagliato l’ennesimo momento da immortalare in compagnia di quella perpetua testimonianza d’amore, fratellanza e sentimenti, valori ed ideali genuini, personificata dal volto di Carmelo, rimarcata con ferma ed instancabile forza da Imbriani non mollare.
E questa fotografia merita senz’altro di occupare un posto speciale in quel libro che fedelmente custodisce le emozioni più belle e più vere che nascono e vivono grazie al calcio.