Il 29 luglio scorso, sulla pagina facebook dell’imam Saifeddine Maaroufi di Lecce (colui che guida la preghiera dei musulmani nella provincia salentina) compariva questo appello:
“Assalamu Alaykum wa rahmatullah.
Chiedo a tutti i fratelli e le sorelle che potrebbero avere delle informazioni in merito a Osama, di contattarmi urgentemente.
Non si ha traccia di lui da ieri sera, quando è uscito da casa dei suoi genitori a Salice Salentino, molto presumibilmente per andare a Lecce.
Nessuno l’ha più visto.
⚠Osama ha 14 anni, nato a Lecce, di origine marocchina, capelli neri, alto circa 1,75m, porta degli occhiali come nella foto.
⚠Vi prego CONDIVIDETE e chiedete a tutti i vostri contatti di farlo… Le prime ore sono le più cruciali.”
Da martedì 28 luglio non si hanno più notizie di questo ragazzino e sono in pochi i mass media a parlarne. Soltanto quelli locali si stanno impegnando maggiormente a diffondere quanto accaduto per cercare di riportare a casa il piccolo.
Come ha reso noto l’imam, il quattordicenne si chiama Osama, indossa gli occhiali ed è alto circa 1.75 m.
Nelle ultime ore è stato avvistato un ragazzo simile a lui ad Ostia, quindi se avete amici di Roma e dintorni cercate di condividere questa richiesta d’aiuto il più possibile.
Continua l’imam: “Oltre al dolore per il dramma che sta colpendo la famiglia di Osama, nonché tutta la nostra comunità, mi rattrista l’indifferenza di tanti, tra gruppi e pagine e organizzazioni ecc, che amano aprire bocca e parlare di Islam, di ingiustizia sociale, di politica iniqua, di discriminazione contro i musulmani … Ma quando si arriva al concreto, dove una foto condivisa potrebbe riportare un bambino alle braccia della sua povera madre… Non si muovono e non s’interessano, e sono inermi come sassi insensibili.
L’Islam, non è solo parole, ma anche e soprattutto pratica.
Grazie a coloro che hanno condiviso, Ma non biasimo chi non l’ha fatto perché non aveva sentito parlare del dramma della scomparsa del giovane Osama… Ma non biasimo neanche colui che non ha fatto nulla volontariamente, pur sapendo… Dico solo che mi rattrista per loro e per noi tutti.
Disse il Profeta (pace e benedizioni su di lui):
{Dio aiuterà il Suo servo, finché egli aiuterà il proprio fratello}
✅ Preghiamo Allah di riportare il piccolo Osama a casa, sano e salvo.
⚠ chi lo vede o ha delle informazioni, contatti le forze dell’ordine“.
Infatti, sembra che il solo fatto che Osama porti questo nome, inneschi nelle menti degli ignoranti un meccanismo di associazione al ben più famoso Osama bin Laden; forse, anche a causa della religione musulmana della famiglia del ragazzo, c’è stato qualcuno che ha avuto il coraggio di pensare che il piccolo sia fuggito per arruolarsi tra le milizie dell’Isis. Simili collegamenti non meritano commento.
In una conferenza stampa avvenuta nella moschea di Lecce, il padre di Osama e il fratello hanno rivolto un disperato appello affinché chiunque in Italia possa contribuire al ritrovamento del ragazzo, perché in questi casi bisogna essere uniti e collaborare in quanto esseri umani, di qualsiasi nazionalità e di qualsiasi fede.
I genitori sperano che si tratti soltanto di una “ragazzata”, dato il carattere giocherellone del figlio. Ma si stanno valutando anche le piste di rapimento internazionale, come ha fatto sapere il procuratore di Lecce Cataldo Motta.
Al momento dell’allontanamento da Salice Salentino, indossava una maglietta bianca, aveva con sé una trentina di euro e aveva lasciato il cellulare a casa.
“Se mi metto al posto del padre, che non dorme e non mangia, e gira senza sosta tutte le strade e le spiagge del Salento, da quatto giorni… Non riesco a darmi pace… E dico, devo fare tutto quello che riuscirò a fare con i mezzi che Dio mi ha dato..
Grazie a Dio per il cuore vivo”, ha scritto ancora l’imam.