Francesco Ciervo, 69 anni, parcheggiatore di Sant’Agata dei Goti, morto sabato all’ospedale di Caserta, dove da giovedì notte era ricoverato in prognosi riservata.
Ridotto in fin di vita da un’aggressione.
Un episodio che gli inquirenti hanno ricostruito grazie al contributo fornito dalle immagini dell’impianto di videosorveglianza, oltre che da alcune testimonianze.
È così che le forze dell’ordine si sono ritrovati sulle tracce di un giovane, ritenuto responsabile dell’aggressione. Secondo la dinamica ricostruita dagli inquirenti, il ragazzo avrebbe spinto il 69enne, che, una volta caduto, avrebbe battuto la testa contro un muretto di cemento, riportando, così, delle lesioni che nel corso delle ore successive ne hanno determinato la morte.
L’episodio si è consumato nella piazza dell’ex campo sportivo di Sant’Agata dei Goti, dove il 69enne lavorava come parcheggiatore. Un’area che quella sera era affollata da numerose auto, arrivate in paese per prendere parte alla festa patronale. La discussione sarebbe scoppiata per la spartizione della piazza, ragion per cui il giovane avrebbe spintonato violentemente il 69enne.
Soccorso repentinamente, in quanto, proprio in virtù della festa in corso, erano presenti in zona vigili urbani, assistenza sanitaria e carabinieri, l’uomo era stato trasportato all’ospedale di Caserta, dove, dopo aver tenuto accese le speranze dei familiari per qualche ora, il suo cuore ha cessato di battere.
Un episodio, una morte che hanno destato sgomento e dolore tra l’intera comunità santagatese. Rabbia e incredulità erano state espresse anche dal figlio della vittima che nelle ore del dramma aveva diramato un appello di collaborazione alle indagini rivolto a tutti coloro che giovedì sera avevano sentito o visto qualcosa.
“La moglie e i figli ripongono piena fiducia nella giustizia al fine di arrivare a stabilire la verità e ringraziano vivamente il Comando Stazione dei Carabinieri di Sant’Agata de’ Goti per la tempestività nell’attività investigativa con cui si è arrivati alla raccolta di tutti gli indizi per l’individuazione del soggetto ritenuto responsabile, con la speranza che, superando questioni di natura meramente tecnica, allo stesso venga anche applicata una misura cautelare. La famiglia, nella fiduciosa attesa che la giustizia faccia il suo corso, invita ad evitare ogni sorta di speculazione e a ricordare, nel silenzio e nel rispetto del grande dolore che la vicenda ha provocato, la figura di Ciccio il parcheggiatore, uomo sempre disponibile ed umile, oltre che incapace di fare del male anche ad una mosca”.
Attraverso questa nota, diramata mediante il proprio rappresentate legale, la famiglia Ciervo ha esternato pensieri, dolore, emozioni e soprattutto speranza, quella alla quale disperatamente, al cospetto di queste immani sciagure, chi resta a compiangere la brutale morte di un caro, si aggrappa, come un salvagente, per non annegare in quel mare di dolore.
Intanto, i festeggiamenti in corso nella cittadina casertana, sono stati sospesi, in forma di lutto, solo durante la giornata di sabato, perché, si sa, lo spettacolo deve continuare. Anche a dispetto e a cospetto della morte.