“Teresa 11 anni …e il suo dolce sorriso. I santi sono coloro che indicano una Via…e Teresa ha insegnato con la sua vita e la sua malattia che il Cielo di Dio… non è troppo lontano da ciascuno di noi.
Domani 30 luglio alle 17.00 a Frignano l’affidiamo al Signore nella Chiesa della Madonna dell’Arco.”
Questa foto, questo messaggio, diramato su facebook attraverso la pagina “Terra dei fuochi-Caserta” racconta in poche righe e attraverso un semplice sorriso, un dramma infinito, sconfinato, smisurato. Una tragedia senza fine, che non conosce fine e che, allo stato attuale, si rivela incapace di intravedere quantomeno lo spiraglio che possa condurre verso la fine.
La fine di un incubo.
La fine di uno sterminio di massa, maturato per effetto del disastro ambientale più devastante ed autolesionistico, fin qui, compiuto dall’uomo verso sé stesso, verso i suoi simili.
Terre di veleni, terre di distruzione, deturpazione e morte: questo le ecomafie hanno inferto nelle vite di tanti, troppi bambini.
Bambini che muoiono senza comprendere appieno il senso della vita e che, paradossalmente, si vedono costretti a conoscere prima la morte. O forse, a loro, più che a chiunque altro appare nitidamente chiaro il senso di ogni cosa, come solo agli occhi dei bambini sa esserlo, attraverso quel limpido sguardo d’innocenza mediante il quale solo e soltanto gli occhi dei bambini si rivelano capaci di guardare al mondo e il mondo.
11 anni, un dolce sorriso, così pregno di vita che si fatica davvero a collocarlo in un funereo disegno di morte.
11 anni, un dolce sorriso, tanta voglia di vivere, relegati in una piccola e straziante bara bianca.
Questo è quanto resta di Teresa: l’ennesima vittima della terra dei fuochi.