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‘O Sole mio: storia della canzone più famosa al mondo

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
29 Luglio, 2015
in Musica
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'O Sole mio‘O sole mio è la canzone napoletana più conosciuta al mondo. Probabilmente la più cantata e la più canticchiata di sempre, rappresenta un vero e proprio trionfo della musica napoletana. La canzone è stata eseguita, cantata ed eseguita da tutti i cantanti, in tantissime lingue. L’interpretazione maggiormente acclamata fu quella di Enrico Caruso, esecutore perfetto che più di ognuno contribuì al suo successo.

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Famosa a livello mondiale, ‘O Sole mio venne cantata perfino nella parte di spazio accessibile all’uomo. L’esecutore fu Jurij Gagarin, primo astronauta spaziale. Era il 12 aprile 1961 quando, durante il primo viaggio umano nello spazio, tutti gli schermi del globo sentirono intonare proprio ‘O Sole mio. Un’altra importante intonazione fu operata da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita all’isola di Ischia nel 2002.

Inoltre, per anni è stata suonata e rieseguita nei generi più svariati e diversi, dal jazz al blues, e con ogni tipo di strumento, quali pianoforte, chitarra e violino, ancora tromba, mandolino e flauto. ‘O Sole mio è stata considerata la canzone più venduta nella storia della musica mondiale. Una versione inglese della canzone napoletana, It’s Now or Never (del 1960), è il singolo inciso da Elvis Presley che ha venduto oltre dieci milioni di copie, segnando un guinness dei primati. 

Simbolo non soltanto della città del Sole ma anche dell’intero stato italiano, rappresenta oggi un piccolo tesoro da inserire con gelosia nel patrimonio culturale e sociale della città che l’ha ideata e ispirata. Un successo inatteso e senza tempo, nella semplicità della sua descrizione, echeggia nell’aria e prende forma il sottilissimo ed insostituibile legame che unisce il mistero della vita dell’uomo alla stella che la rende possibile.

Eduardo Di CapuaLa storia di ‘O Sole mio, canzone che inneggia appunto il sole, racconta che la musica e la melodia non vennero composte a Napoli, ma in una fredda e desolata città della lontana Russia, ad Odessa, probabilmente in una giornata di nebbia, alla ricerca di un sole che non c’era. Era il 1898 quando Eduardo Di Capua, in tournèe nella città russa con il padre violinista, aveva ricevuto dei versi da musicare dall’amico e poeta Giovanni Capurro. Il musicista napoletano compose al pianoforte la melodia che noi tutti oggi conosciamo. La canzone guadagnò soltanto il secondo posto al concorso di Piedigrotta de “La Tavola Rotonda” di Bideri, mentre al primo posto si classificò Napule Bello!

Il poeta e il musicista, veri ed unici autori di ‘O Sole mio, non vinsero il concorso e vissero tutta la vita in povertà. Eduardo Di Capua fu addirittura costretto a vendere il suo pianoforte e rinunciare al suo magico talento per pagare debiti contratti e necessarie cure mediche. Dopo oltre settant’anni dalla scomparsa dei due autori, la canzone non è di pubblico dominio.

Infatti, al tribunale di Torino durante una sentenza nel 2002, ‘O Sole mio venne riconosciuta come opera anche di Alfredo Mazzucchi, allievo di Di Capua e co-autore della musica. Dopo la morte del maestro Mazzucchi, avvenuta nel 1972, la canzone è di proprietà dei diritti d’autore fino al compimento dei settant’anni dalla scomparsa dell’ultimo autore. Sta di fatto che la canzone ‘O Sole mio rappresenta uno dei vanti indiscussi della musica nostrana a livello mondiale e…spaziale!

 

 

Tags: . napoliCanzone napoletanaO sole miotradizione napoletana
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