Conosciutissimi in tutto il mondo per l’atmosfera da sogno regalata all’isola di Capri, i faraglioni restano tra le meraviglie inserite al settimo posto nella classifica del National Geographic come bellezze più rinomate del pianeta.
Tra i tanti picchi rocciosi emergenti dalle acque marine, i quattro faraglioni restano i più famosi. Classificabili in faraglione di terra, chiamato Saetta, alto 109 metri e unito alla terraferma, faraglione di mezzo, conosciuto come Stella, con cavità centrale lunga 60 metri, faraglione di fuori, definito Scopolo, piccolo promontorio sul mare dove vive la lucertola azzurra, roccia del Monacone per la presenza in queste acque, fino agli inizi del ‘900, della foca monaca mediterranea, le loro sagome sono ben riconoscibili dall’altezza dei giardini di Augusto, a Capri.
Elemento da cartolina, i faraglioni già citati nell’Eneide di Virgilio, sono simbolo dell’amore che illumina. Si racconta che le donne che trascorrono una notte d’amore a Capri contemplandoli, restino subito incinte. I giganti di pietra, considerati i guardiani dell’isola, indicavano un tempo, secondo Virgilio, la rotta giusta ai naviganti, con grandi fuochi accesi sulla cime, tradizione da cui deriva il loro nome di “fari”.