Si chiamava Ilario Viviani, aveva 26 anni, e come tanti giovani italiani era partito 10 mesi fa, alla ricerca di fortuna e lavoro in Australia.
E’ stata la polizia del Queensland ha trovare il suo corpo privo di vita, pochi giorni fa. Originario di Valdidentro, in provincia di Sondrio, il ragazzo era scomparso sabato sera da una tenuta agricola di 40 ettari in cui lavorava con la sua compagna e altri giovani. Dopo una ricerca che ha coinvolto 35 fra poliziotti e operatori dei servizi di emergenza ed elicotteri, il cadavere del giovane è stato ripescato da una delle dighe della Buxton Citrus Farm, presso il fiume Isis, ha detto il detective Grant Klaassen.
Quel sabato sera, dopo aver bevuto qualcosa insieme a Francesca (la sua ragazza) e a un collega accanto al fuoco, Ilario si è allontanato volontariamente per fare una passeggiata. Il giovane, però, non è mai più tornato. Francesca e i colleghi lo hanno cercato per tutta la notte finché, domenica mattina, hanno deciso di allertare la polizia. Francesca è stata accanto al detective Grant Klaassen per tutta la durata delle ricerche.
Poi, solo mercoledì, la terribile scoperta: il corpo di Ilario giaceva senza vita in una diga di proprietà della fattoria.
“Il corpo è stato individuato mercoledì in circostanze non sospette”, ha precisato il detective Klaassen, e la famiglia è stata contattata. “Ci siamo tenuti in contatto con il consolato italiano di Brisbane e loro sono stati in contatto con i genitori di Viviani”, ha aggiunto poi.
Il consolato d’Italia a Brisbane ha avvisato le autorità in Italia del ritrovamento, e subito sono stati informati i genitori, papà Stefano che lavora in un salumificio dell’Alta Valtellina e mamma Nicoletta, casalinga, impegnata come volontaria in un Centro disabili della zona. Adesso si attende l’esito dell’autopsia per chiarire le cause della morte.