Messina – Entro 48 ore sarà attuato un vertice per capire quanti rifiuti giacciano ancora accanto ai cassonetti, e al contempo organizzare in maniera più funzionale la società, sino a che le competenze che riguardano la raccolta dei rifiuti non passino all’Azienda Meridionale Acque.
Ad annunciare ciò, il neo commissario liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò ,ex direttore di CONFESERCENTI. Intanto, per la discarica di Motta Sant’Anastasia, utilizzata da Messinambiente, c’è la proroga sino al 10 agosto. Nel frattempo, arriva il ‘colpo di scena’ per quanto riguarda l’impianto di biostabilizzazione di Pace, bocciato dal ministero dell’ambiente.
L’emergenza rifiuti, avvertita in tutta l’isola, richiede una politica organica da parte del Governo Regionale: per questo il Presidente Crocetta ,starebbe pensando ad un provvedimento di carattere straordinario che conceda una proroga semestrale agli impianti di raccolta, comprendendo anche quello di Messina.
Il governatore, infatti, in virtù dello Statuto speciale vorrebbe trovare una via per aggirare i veti ministeriali riguardo la discarica di Pace, concedendo – frattanto – una proroga semestrale per l’utilizzo dello stesso impianto, al fine di evitare l’insorgere di criticità, già acuite dal periodo estivo.
Nel frattempo, il nuovo appello che sta spopolando sui social è: “La Terra dei Fuochi brucia più di prima, il governo che fa?”. Il messaggio è rivolto direttamente al premier Matteo Renzi. L’iniziativa è partita da don Maurizio Patriciello e dal giornalista sotto scorta Sandro Ruotolo.
“In questi giorni i roghi tossici hanno invaso le nostre case , come e più di prima”, spiega Luigi Costanzo, medico di base a Frattamaggiore, attivista dell’Isde-Medici per l’ambiente. “Non lasciamo che il ‘fumo nero’ spenga questo mare di colori». E da Giugliano: «Siamo stanchi delle chiacchiere vogliamo più concretezza, chiediamo che si attuino strategie ed attività di serio contrasto di questa calamità per la tutela della salute dei cittadini».
Con queste parole, invece, il geologo ambientalista dell’ateneo federiciano Franco Ortolani, sostiene: “Nella Terra dei Fuochi anche dopo una legge che avrebbe dovuto risanare l’aria continuano a bruciare i rifiuti della filiera perversa che deve smaltire abusivamente e criminalmente oltre 7 milioni di tonnellate di scarti di attività produttive di vario tipo. Gran parte dei cittadini, però, ha continuato a votare per chi non ha risolto il problema – Renzi non è stato eletto, è stata votata però ripetutamente la coalizione che ha governato da Monti in poi – autorizzandolo a non intervenire per favorire le lobby che risparmiano sullo smaltimento dei rifiuti o che producono in nero. Il governo deve intervenire!”.
Queste frasi, delineano ancora una volta un meridione abbandonato a se stesso, a conferma di ciò la situazione d’emergenza rifiuti a Messina come a Giugliano. L’escalation di roghi tossici nelle ultime settimane è infatti preoccupante: a Giugliano, considerato l’epicentro del disastro ambientale, i dati parlano addirittura di un aumento degli incendi di rifiuti. Ad andare a fuoco nella cosiddetta “Area Vasta” anche 2 velenosissimi discariche come Resit e Schiavi. Inutili, a quanto pare, i proclami dei mesi scorsi, le passerelle dei politici e l’invio dei militari dell’Esercito.
Adesso è il turno delle decine e decine di foto pubblicate, da gente comune e volti noti, con la scritta ed il relativo hashtag #laterradeifuochibruciaancora e #ilgovernochefa per far arrivare il messaggio anche i piani alti.
Ad ogni modo speriamo si arrivi alla soluzione del problema, al più presto.