Porta Nolana: uno dei luoghi simbolo della storia della città di Napoli, le cui mura personificano l’emblema della continuità tra “vecchio e nuovo”, tra passato e presente, anche e soprattutto in virtù del fatto che lungo quella striscia di terra che come una spessa e longilinea lingua si protrae dalla “bocca” dell’arco della porta fino a convergere nel Corso Umberto I, accoglie una cospicua rappresentanza di etnie diverse, rappresentando uno degli scorci più interculturale della città.
Sovente, quando nell’aria si divulga una notizia associata a Porta Nolana, quest’ultima è quasi sempre narratrice di episodi che sottolineano la complessità della convivenza tra etnie diverse. Stavolta, invece, la cronaca richiama l’attenzione su ben altre e parimenti spinose problematiche. La caduta di calcinacci e mattoni dalla base di un balconcino ‘alla romana’, crollato al suolo, ha provocato il ferimento di tre persone che stavano chiacchierando sul marciapiede sottostante.
E’ accaduto stamane a Napoli, al civico 15 di piazza Nolana.
Il crollo ha interessato un balconcino al primo piano. Dei tre feriti, quello in più gravi condizioni è Giovanni Campanile, 62 anni, ricoverato con prognosi riservata – ma non in pericolo di vita – per fratture esposte ad un piede. Un 58enne, invece, ha riportato lacerazioni al cuoio capelluto e un altro solo delle escoriazioni.
Le tre persone, mentre transitavano sotto l’edificio, all’altezza di un colorificio, in quel momento chiuso, che sta proprio sotto il balcone, al primo piano dell’edificio, sono stati colpiti dai pezzi di cemento e pietra in cui il balcone si è sbriciolato. Sul posto è intervenuta la polizia municipale, con i carabinieri ed i vigili del fuoco: questi ultimi hanno messo l’area in sicurezza, rimuovendo altre parti che sarebbero state a rischio crollo.
E non è tutto: al momento del crollo, la persona che abita nella casa coinvolta nel collo, sembra che fosse affacciata al balcone è e riuscita a rimanere illesa mantenendosi alla ringhiera. Ritorna vivo l’incubo calcinacci, Napoli rilancia la sua indole di città decrepita.