Nel cuore di Napoli, presso via Giuseppina Guacci Nobile, sorge, nel suo marmoreo candore, la fontana Spina Corona, che lo scorso 13 luglio, dopo circa 40 anni, ha ripreso a zampillare, sotto l’entusiastico sguardo degli affezionatissimi Napoletani.
Posta a ridosso della Chiesa di Santa Caterina della Spina Corona, da cui ha ereditato il nome, la rinomata “Fontana delle zizze” è testimonianza della ricchezza delle prime forme barocche. Di dubbie origini, che sembrano risalire, secondo antiche testimonianze, al XII secolo, il monumento fu restaurato nella prima metà del XVI secolo su disegno dello scultore Giovanni Merlino da Nola, per volontà de vicerè Don Pedro di Toledo, come testimonia lo stemma di Carlo V, impresso ai lati della Fontana. La lava che fuoriesce dal Vesuvio, rappresentato appena sopra la vasca, è spenta dall’acqua che sgorga dai seni del soggetto principale della Fontana, costituito dalla sirena Parthenope, icona mitologica di Napoli, che dall’alto del vulcano, domina superba l’eburnea scultura. Tutta la scena è descritta in una frase scolpita entro una targa collocata in cima alla Fontana: ”Dum Vesevi Syrena Incendia Mulcet” (mentre la Sirena addolcisce l’incendio del Vesuvio).
“Oggi è un ulteriore tassello della riqualificazione costante della nostra città, sono piccoli passi che proseguono anche con il contributo dei privati per recuperare le bellezze nascoste e degradate”, è quanto ha dichiarato il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, orgoglioso di aver restituito alla bella Napoli un piccolo grande tassello dell’immenso patrimonio culturale che racchiude nel suo ricco cuore.
I lavori di restauro della Fontana Spina Corona si collocano nel progetto ”Monumentando”, promosso dall’Amministrazione comunale di Napoli ed eseguito dalle restauratrici Maria Rosaria Vigorito e Barbara Baldi su incarico della società Uno Outdoor, che ha sponsorizzato l’intervento. Una preliminare analisi ha consentito di individuare i principali fattori di decadimento, in virtù dei quali si è rivelata indispensabile l’esecuzione del rifacimento dell’impianto di alimentazione idrica con la completa sostituzione delle canalizzazioni, delle pompe e dell’inserimento di un addolciatore per consentire il corretto funzionamento della Fontana. Quest’ultima è stata poi sottoposta a lavori, volti a preservarne la bellezza, quali la pulitura della superficie marmorea con conseguente consolidamento del manufatto, la realizzazione di uno strato superficiale di sacrificio con un polimero paraffinico e l’impermeabilizzazione della vasca con una malta elastica, per evitare perdite d’acqua.
Ripristinata della sua originaria bellezza, la Fontana Spina Corona, con la sua affascinante sirena, può riprendere a proteggere Napoli dall’incombente minaccia distruttrice del Vesuvio.