Grecia, Spagna, Egitto, Tunisia, Malta…
Ma se a piacere è il fascino del Mediterraneo, il sole caldo di questi Paesi che ti addormenta e ti rilassa dopo un anno di stress; se l’uomo passionale è quello che cerchi in una vacanza, che sappia conquistarti con i suoi colori e prenderti per il palato, perché non resti a casa?
Ci sono tante mete che ancora non conosci, che non consigli ai tuoi amici stranieri, che soddisferebbero te e il tuo portafogli, senza spostarti troppo lontano dalla tua residenza, senza documenti da preparare o l’ansia di ritrovarti in uno Stato di cui conosci poco la lingua.
L’Italia è così variegata… Ischia, ad esempio, cos’ha in meno rispetto alle altre isole che le agenzie di viaggi ti propongono e per cui ti prepari dalla stagione precedente a pagare un occhio della testa?
Benedetto Valentino, direttore del distretto turistico dell’isola d’Ischia (Napoli), ha sottolineato la sua preoccupazione per il futuro turistico della zona, denunciando la situazione di svantaggio di cui gode oggi, soprattutto dal punto di vista dei Nord-europei.
”Le isole italiane sono svantaggiate rispetto a quelle greche e spagnole e quindi non riescono più ad offrire una proposta valida per intercettare i grandi flussi turistici del nord Europa”, ha dichiarato.
E poi ha aggiunto: “In un primo momento, il leader greco Tsipras aveva escluso per l’ennesima volta anche l’applicazione dell’Iva alle isole greche. Ma non è solo Grecia: anche la Spagna , con le Baleari (dove gli operatori turistici non pagano Ires e Irap) e le Canarie fa concorrenza sleale alle isole partenopee e italiane”.
Ha individuato, quindi, il problema, collegandolo ad una questione soprattutto economica: “Il governo italiano ha promesso degli sgravi fiscali e sburocratizzazione con la legge 106/11 sui distretti turistici. Noi, a Ischia Capri e Procida abbiamo attivato subito questa procedura ed abbiamo anche ottenuto decreto, ma al momento è tutto fermo. Un immobilismo che non è giustificato: Ischia è stata la prima ad intercettare l’opportunità del distretto ma, nell’attesa, le imprese stanno morendo: non è più sopportabile questa concorrenza sleale all’interno della Comunità europea (…) Proprio sulla questione dell’Iva agli imprenditori turistici delle isole greche si sta combattendo una vera battaglia tra il governo greco e la commissione europea: la Ue ha chiesto che si elimini lo sconto per le isole entro il 2016, partendo da quelle a reddito più elevato e turistiche, ed escludendo quelle più remote. Un’ipotesi accettata dal governo greco ed entrata nel nuovo ‘pacchetto’ che dovrebbe evitare il ‘Grexit’. Non è solo una questione Iva. Non si può accettare che all’interno della Comunita Europea alcune isole turistiche godono di vantaggi fiscali, nonostante si applicasse finalmente l’Iva alle isole greche, quando la tassazione in Italia arriva al 55%. Le isole sono considerate svantaggiate da tutti i governi del Mediterraneo, da quello spagnolo a quello greco. Il governo italiano deve proporre alla Comunità europa una misura ad hoc per gli abitanti delle isole, che rappresentano il 3,5% della popolazione”.
Siamo ancora in tempo per rivalutare il nostro Paese!