È “Anime nere” il mattatore della 5a edizione del Social World Film Festival. La pellicola di Francesco Munzi ha convinto sia la “Giuria di qualità”, presieduta dal regista Stefano Incerti, che quella “Critica”, della Mostra Internazionale del Cinema Sociale diretta dal 25enne Giuseppe Alessio Nuzzo. Ancora un successo per la pellicola del cineasta romano dopo i tre “David di Donatello” (“Miglior Film”, “Miglior Regia” e “Miglior Sceneggiatura”). Munzi è intervenuto in collegamento telefonico durante la serata di gala conclusiva, tenutasi all’Arena Loren di Vico Equense, dichiarandosi sorpreso e soddisfatto per il riconoscimento. Menzione speciale da parte della “Giuria di qualità” per il film austriaco “Le vie nous appartient” di Alex K. Lee. I membri della Giuria Giovani, composta da 100 ragazzi dai 24 ai 35 anni provenienti da tutta Italia, hanno scelto di premiare come miglior film il canadese “Mommy” di Xavier Dolan.
Nove giornate intense ed entusiasmati scandite da numerose attività giornaliere e che hanno visto alternarsi serate tra spettacoli, proiezioni, ospiti ed omaggi.
NERO E HABER: DICHIARAZIONI AL VETRIOLO. La kermesse è stata inaugurata lo scorso 4 luglio dal grande Franco Nero che, durante l’intervista tenuta dai presentatori del festival Roberta Scardola e Yuri Napoli, ha ricordato i passaggi più significativi della sua carriera lasciandosi andare poi a dichiarazioni al vetriolo: «In Italia per lavorare devi far parte delle piccole “mafiette”, se non fai parte della “mafietta” Rai, Mediaset o Ministero non lavori». E poi un appunto sullo stato attuale del cinema nostrano: «La televisione è stata la morte del cinema. Con l’avvento delle emittenti private, sono state chiuse 11mila sale. Oggi si contano a malapena 4mila schermi. Le poche sale rimaste se le accaparrano i film americani o i film comici. Per forza di cose non c’è più spazio». Lo stesso Alessandro Haber, ospite della seconda serata ha seguito involontariamente la scia di Nero: «Vediamo sempre gli stessi volti, vediamo in queste fiction dei cani mostruosi che non sanno neanche parlare». Entrambi poi, hanno speso parole di apprezzamento ed affetto nei confronti del Festival e dei giovani che la fanno da protagonisti, Nero afferma di venire in Italia solo ed esclusivamente per aiutare i giovani registi, Haber si rispecchia nei ragazzi che si avvicinano al cinema, rivede se stesso nella loro tenacia e nella loro passione.
Alla loro straordinaria e decennale carriera sono stati consegnati i Golden Spike Award e le loro firme sono state poste su The Wall of Fame, il monumento al cinema che campeggia in piazza Kennedy.
IL CINEMA IN SPIAGGIA. Prima esclusiva del Social World Film Festival “La città del Cortometraggio” in occasione della quale il cinema è approdato in spiaggia. Nella magica atmosfera della Spiaggia Tognazzi di Marina di Vico, lunedì 6 luglio, sono stati proiettati i nove cortometraggi in concorso alla Selezione Ufficiale. Il sottofondo del mare e la cornice delle stelle hanno reso la serata un evento esclusivo, originale e unico, dedicato ai giovani, protagonisti del Festival. La serata è stata preceduta dalla inaugurazione della mostra “Il manifesto cinematografico nel mondo”, evento collaterale organizzato dalla Galleria Guildenstern di Vico Equense, che ha messo a disposizione dei più appassionati di cinema e non solo, alcuni tra i manifesti più belli di film famosi in tutto il mondo.
DALLA E BACALOV: IL CONNUBIO CINEMA E MUSICA. Grande spazio alla musica martedì 7 luglio con l’anteprima mondiale del documentario “Lucio Dalla e Sorrento, i luoghi dell’anima” di Raffaele Lauro, preceduto dalla mostra fotografica in memoria di questo grande artista che ha fatto di Sorrento la sua seconda. Largo alle emozioni martedì 8 con il concerto del premio “Oscar”, Luis Bacalov. Leggerezza e maestria hanno regnato sul palco del Social World Film Festival, in platea il silenzio e l’ammirazione per colui il quale, grazie alla sua arte, ha creato alcune tra le colonne sonore più belle della cinematografia italiana. Bacalov ha alternato brani che sono nati come vere e proprie colonne sonore ad altri che non sono stati scritti per il cinema, ma sono stati utilizzati in diversi film. Rendendo omaggio anche a Cervantes, Piazzolla, Morricone. Standing ovation per lui da un pubblico speciale, attento ed affascinato. In conclusione della serata il maestro ha dedicato un breve spazio ad alcune nostre curiosità con una rivelazione sul periodo che ha cambiato la sua vita, quello in cui ha ricevuto l’Oscar: «Quando è accaduto avevo più di 60 anni. Avevo lavorato tantissimo e ho pensato che era arrivato il momento di lavorare di meno, o addirittura di fermarmi. Poi mi è capitato di scrivere la musica de “Il Postino”, film che ebbe un grande successo negli USA, con nostro grande stupore. Si portò a casa 5 nomination e un solo Oscar, quello alle musiche, nel 1993».
SCAMARCIO E GOLINO: IL DIVO E LA MADRINA. La piazza in delirio, giovedì 9, per l’arrivo di Riccardo Scamarcio, che ha attraversato il red carpet tra “selfie” ed autografi. “Sembra di essere a Cannes” ha esordito appena salito sul palco per ritirare il Golden Spike Award e firmare The Wall of Fame.
La serata è stata aperta con un omaggio alla meravigliosa Virna Lisi e subito dopo dalla proiezione di “Le mani sulla città” in ricordo di Francesco Rosi, con interviste a Roberto Saviano e Raffaele Cantone.
Venerdì 10 luglio, è stata finalmente la volta di Valeria Golino, madrina di questa edizione della kermesse. «A settembre uscirò con un film d’autore su Napoli». Aveva dichiarato nel pomeriggio ai microfoni di Radio Club 91, rivelando: «Nessuno ha creduto al mio esordio alla regia. Persino i miei amici e i finanziatori mi invitavano a desistere dal film “Miele”». Anche per lei il Golden Spike Award e consueta firma su The Wall of Fame, raggiunta sul palco dal compagno Riccardo Scamarcio.
LEO GULLOTTA, AMICO DEL FESTIVAL. Altro intenso momento quello che ha visto Leo Gullotta intervenire al festival e concedersi con gioia ai ragazzi delle giurie, venerdì 10 Luglio. Già nel pomeriggio, l’attore siciliano ha voluto fare una sorpresa ai giurati, incontrandoli subito dopo la proiezione del docufilm fuori concorso da lui prodotto “Un sogno in Sicilia”, diretto da Fabio Grosso. «Ho incontrato dei giovani curiosi, attenti e vogliosi – ha dichiarato sul palco dell’Arena Loren – Attraverso il cinema, il teatro e la cultura ci eleviamo: la conoscenza è medicina per la mente». Non poteva esimersi da lanciare un messaggio ai giovani: «Vogliono crescere e studiare grazie ai sacrifici dei genitori, ma se non sei il figlio di o il nipote di, sei fregato. I giovani non vanno via per una speranza, come si faceva prima, ma per esasperazione!».
GRAN GALÀ DI PREMIAZIONE. Serata di gran galà sabato 12 con le premiazioni dei film in concorso. A partire dalle 19,30 hanno sfilato sul red carpet gli attori Andrea Osvart, Lino Guanciale, Giulio Berruti, Franco Oppini, Laura Adriani, Giacomo Rizzo, Salvatore Striano, Antonietta Bello, Ernesto D’Argenio. Con loro il grande Renato Scarpa, noto per essere il “Cazzaniga” in “Così parlò bellavista, il “Robertino” di “Ricomincio da tre”, per le sue partecipazioni illustri in pellicole del calibro de “Il Postino”, “Un borghese piccolo piccolo” e con registi del calibro di Monicelli, Moretti, Andò, Bellocchio, Taviani.
I GIOVANI. Coloro che contribuiscono ad impreziosire il Social World Film Festival sono da sempre i ragazzi che hanno invaso la città colorandola di blu con le magliette del “Social”. Zaino in spalla, passione per il cinema e tanta voglia di fare, quest’anno sono stati coinvolti oltre 200 ragazzi tra giurie e workshop. I membri delle giurie hanno dimostrato costantemente il loro interesse e la curiosità per i cortometraggi e lungometraggi visti durante gli ultimi quattro giorni del Festival, le loro giornate sono state scandite da proiezioni, ospiti e confronti. In contemporanea i ragazzi dei workshop hanno lavorato sodo per la realizzazione dei corti per lo “Young Film Factory”, girando giorno e notte, affrontando questa prova con caparbietà e passione. Tutti sono stati efficientemente ed affettuosamente seguiti dai collaboratori e responsabili dello staff del Social World Film Festival.
GIOVANI E LUNGOMETRAGGI. I membri della Giuria Giovani, hanno altresì premiato come miglior regia Zdenek Jirasky per “In silence”; miglior attrice Judith Bardos (“In silence”), mentre il premio miglior attore è andato a Antoine Olivier Pilon (“Mommy”); infine, miglior sceneggiatura quella di “Mommy” di Xavier Dolan.
RAGAZZI E CORTOMETRAGGI. Ai giovani della Giuria Ragazzi, composta da 100 ragazzi dai 15 ai 23 anni provenienti da tutta la Campania, è stato dato il compito di visionare i cortometraggi, tra i quali ha vinto come miglior short movie “La smorfia”, miglior regia Javier Marco (“Casitas”), miglior attrice Lucia Sardo (“La moglie del custode”) e miglior attore Gianfelice Imparato (“La smorfia”), miglior sceneggiatura Michael Pontvert (“Crossing”).
DOCUMENTARI. La novità della Selezione Ufficiale è la sezione dedicata ai documentari, che è stata votata dalla esordiente Giuria Doc, che ha premiato “Emergency Exit” di Brunella Filì, e per la miglior regia Persiano e Vezza (“I’m festival”) ex aequo con Bartolomeo Pampaloni (“Roma Termini”). Miglior sceneggiatura a Roberto Zazzara per “Transumanza”.
PREMI SPECIALI. Assegnati anche il “Premio Amnesty” a “Mulheres” di Elisa Bucchi e il “Premio Confini” a “Roma Termini” di Bartolomeo Pampaloni.