Nel sud Italia, e in particolare in Puglia, Calabria, Basilicata e Campania, le donne hanno una creatività pazzesca che permette loro di dare origine a piatti gustosi, con estrema naturalezza.
Chi l’avrebbe detto, ad esempio, che da una comune dimenticanza potesse nascere uno spuntino dopo tanti anni così tanto in voga?
È quello che è successo, secondo la leggenda, a una donna che si è scordata l’impasto del pane lasciato a lievitare qualche ora prima. Chiunque altro lo avrebbe buttato, mentre lei, madre di famiglia, proprio non se la sentiva di rinunciare ai soldi utilizzati per comprare quegli ingredienti né all’amore inserito nella lavorazione della farina.
C’è chi dice che la signora fosse uscita a chiacchierare con un’amica che non vedeva da anni, chi la vede invece intenta ad ascoltare la musica degli zampognari poco lontano da casa, ma comunque distratta. Venutole in mente quel pane ancora in fase di preparazione, si accorge che è lievitato un po’ troppo e bisogna rinunciare agli intenti di cottura iniziali. Allora inventa qualcosa di meraviglioso: delle palline di pasta croccanti fuori e morbide dentro.
Butta tutto nell’olio bollente ed è magia.
Se questo antico errore ha portato ai risultati di notorietà odierni, significa che in molti nel tempo hanno apprezzato e tramandato questa sperimentazione…
Da quel momento le pettole, chiamate in varianti diverse a seconda della zona in cui sono cucinate, assumono connotati diversi: alcuni le preferiscono nella versione salata, semplici o alla pizzaiola, con pomodorini, parmigiano, alici, cavoli, olive, capperini; altri prediligono il dolce, accompagnate da miele o zucchero a velo.
Partendo dal presupposto che tutti questi tipi di pettole sono assolutamente da provare, vi lasciamo la ricetta semplice e veloce di questo salva-cena…
Ingredienti:
-1 kg di farina 00
-25 g di lievito di birra
-olio di semi per frittura q.b.
-acqua tiepida q.b.
-ulteriori ingredienti citati in alto, in base al gusto
Preparazione (versione semplice salata):
Riunire in un contenitore abbastanza alto e largo la farina, il lievito di birra sciolto nell’acqua tiepida e alla fine il sale. Continuare a diluire fino a quando l’impasto non diventa appiccicoso e denso, e fare un movimento con la mano dal basso verso l’alto, perché sia tutto amalgamato bene. Lasciare in un luogo asciutto minimo 5 ore, per permettere una lenta lievitazione. Trascorso questo tempo, mettere l’olio sui fornelli e, nel momento in cui giunge all’ebollizione, inserire in un pugno parte dell’impasto, facendo uscire una pallina tra il pollice e l’indice chiusi ancora a pugno (c’è chi trova più comodo utilizzare il cucchiaio). Buttare la pallina nell’olio e aspettare che assuma la caratteristica colorazione dorata (inoltre si gonfierà), prima di estrarla e disporla insieme alle altre sopra della carta assorbente.