San Antonio, Texas. Marco Belinelli decide di lasciare la squadra che lo ha reso uno degli italiani più vincenti di sempre ad avere attraversato l’Oceano. Lascia dopo due intense stagioni una città che respira basketball, lascia compagni del calibro di: Tim Duncan, Manu Ginobili, Toni Parker. Lascia perché è arrivato all’apice; ad un anno dalla vittoria del suo primo titolo NBA e del NBA Three-point Shootout, il ragazzo di San Giovanni in Persiceto (Bologna) ha scelto nuove sfide, nuovi stimoli.
Vlade Divac e coach Karl gli propongono l’approdo a Sacramento, California. Mare, sole, belle ragazze e soprattutto tanti soldi; più precisamente gli viene offerto un contratto di 19.5 milioni di dollari all’anno. Chi potrebbe mai rifiutare?
I suoi critici dicono che ha scelto un lauto compenso visto che questo probabilmente sarà uno degli ultimi contratti che firmerà a cifre così astronomiche, almeno per noi comuni mortali. Lui dice che finalmente gli è arrivata un’ offerta che rispecchia il suo valore. Come sempre la verità sta nel mezzo.
Marco non è un ingrato, lui ringrazia tutti. Sia le difficili esperienze di Golden State e Toronto che gli hanno fatto capire che quella non era la strada giusta da percorrere, di certo non la sua. Ma soprattutto ringrazia New Orleans dove si è rilanciato quando più nessuno credeva in lui; è molto devoto agli insegnamenti appressi a Chicago, ma soprattutto ringrazia il suo padre spirituale, quel Greg Popovich che gli ha fatto fare il salto di qualità. L’uomo che lo ha trasformato da rincalzo di una squadra di bassa classifica, ad uno dei protagonisti di una franchigia vittoriosa.
Il Beli ormai è grande, ha 29 anni “suonati” e sa cosa è giusto per lui. Se Marco ci dice che ha bisogno di una nuova avventura, beh è questo ciò che ci vuole; quindi ben venga ripartire da zero in una squadra che di vittorie ne ha ottenute ben poche. Conoscendolo già starà pensando a portare i Kings ai playoff l’anno venturo. Cosi come quando veste la casacca della nazionale, prende palla e la porta nella metà-campo avversaria; infischiandosene di essere “solo” una guardia tiratrice. Lui se gli gira fa il play. Anzi approfittiamo per fare un augurio a Belinelli e alla nazionale di pallacanestro per l’imminente Europeo che avrà luogo dal 5 al 20 settembre, spostandosi tra: Croazia, Francia, Germania e Lettonia.
E un augurio speciale al Beli per la sua nuova avventura a Sacramento. “Break a leg! Marco”.
Dario Froehlich