Sarebbero una quarantina le coltellate inferte a Maria Luisa Fassi, la tabaccaia astigiana uccisa sabato scorso nel suo negozio di corso Volta.
Questo è quanto emerge dall’autopsia svolta nella mattinata di ieri dal medico legale Rita Celli presso l’ospedale Cardinal Massaja. Quelle mortali sono state cinque: due ai reni, una al polmone destro e le altre al fegato. Un numero che rende ancora più difficile comprendere come l’assassino possa aver agito in così poco tempo, sette minuti, e allontanarsi indisturbato facendo perdere le proprie tracce.
L’assassino avrebbe colpito intorno alle 7,30 del mattino. Sarebbe un coltello di grandi dimensioni, probabilmente da cucina, l’arma usata dall’aggressore di Maria Luisa Fassi, ma perché questo delitto? Data la scarsa probabilità che si sia trattata di una rapina.
La donna è morta dodici ore più tardi all’ospedale cittadino, dopo un intervento chirurgico lunghissimo, ma inutile. Sembra che, al momento dell’aggressione, Maria Luisa avesse appena alzato la saracinesca della tabaccheria, che gestiva insieme al marito Valter Vignale
I carabinieri proseguono dunque con gli interrogatori di amici, conoscenti, clienti della tabaccheria e dipendenti del ristorante Gener Neuv, dove Maria Luisa lavorava con la sorella Maura e il padre Piero.
Gli inquirenti stanno esaminando anche le registrazioni delle telecamere della vicina pizzeria, del distributore di benzina Q8 dove la donna aveva posteggiato la sua Vespa la mattina del delitto, nonché le pattumiere posizionate nelle vicinanze, alla ricerca di qualunque traccia.
La dinamica con cui è stata uccisa la tabaccaia ha fatto dubitare da subito che si sia trattato di un tentativo di rapina. Dal locale infatti non mancherebbe quasi nulla.
Si passano al setaccio anche i tabulati del cellulare della vittima, alla ricerca di chiamate insistenti. Le prime verifiche escludono però che la donna fosse vittima di uno stalker. La donna non utilizzava nessun social network nè amava le chat su internet.
Insomma, non ci sono elementi che possano far emergere delle ombre nella sua vita di madre, perché Maria Luisa ha lasciato due figli, Giacomo e Agnese, e di moglie il marito Valter è il titolare della tabaccheria. Resta dunque ancora un mistero questo delitto efferato.