Clamorosa svolta per quello che è stato definito ‘il giallo di Procida’. Ad uccidere la donna, trovata cadavere ieri mattina, alle prime luci dell’alba, nello specchio d’acqua antistante la spiaggia di Marina Corricella è stato il figlio. La confessione dopo molte ore di interrogatorio. Non si conoscono ancora le cause del decesso.
Protagonista dell’orribile vicenda una settantenne, Joi Cappelli, nata a Firenze, ma residente nell’isola da diversi anni. La spinta per le scale durante il litigio nel cuore della notte; la donna che perde i sensi (o muore) e lui, il figlio, che per liberarsi del corpo, lo getta in mare, nelle splendide acque del porticciolo della Corricella, sull’isola di Procida.
La donna aveva comprato una piccola casa di pescatori situata sulla banchina della Corricella, sotto la scalinata di Callia. Antiquaria, appassionata d’arte, conosciuta e molto benvoluta nella zona, aveva un debole per l’alcool.
Ad ammettere la sua colpa è stato lo stesso figlio, Giampaolo Aguzzi di 46 anni, ora fermato dai Carabinieri. Noto come tossicodipendente alle forze dell’ordine e come persona violenta alle persone che frequentavano la mamma e che alla donna volevano bene. Il delitto – secondo la ricostruzione dei Carabinieri e la confessione che l’uomo ha fatto al termine di un lungo interrogatorio – è avvenuto durante l’ennesimo litigio, questa volta nel cuore della notte.
La prima ipotesi sulla sua morte, infatti, è stato un malore o una caduta accidentale in mare, forse per qualche bicchiere in più. Una telecamera di una bottega artigiana che costruisce barche in legno nella zona, l’ha ripresa alle 02,10 dopo mezzanotte, barcollante sulla banchina. Le indagini dei Carabinieri della compagnia Ischia – Procida, diretta dal capitano Andrea Centrella, svolte di concerto con la Guardia Costiera isolana, diretta dal tenente di vascello Sabrina Di Cuio, non hanno immediatamente chiarito i fatti.
Ricostruire quanto accaduto non è stata una semplice impresa. I Carabinieri della Compagnia di Ischia e della stazione di Procida hanno lavorato tutto il giorno; hanno ascoltato decine di persone e, più volte, il racconto del figlio della vittima. Alcuni particolari di questo racconto, infatti, non trovavano riscontro nelle immagini di una telecamera che gli investigatori hanno visto e rivisto nel corso della giornata. Lo stesso racconto è stato poi più volte modificato, e non sempre in particolari trascurabili, da Aguzzi sul cui corpo i Carabinieri hanno anche rilevato diverse ecchimosi.
In serata la svolta: messo alle strette, Aguzzi è crollato e ha raccontato cosa era successo in casa. E’ stato sottoposto a fermo quale indiziato di omicidio.
La Procura ha disposto l’autopsia, per chiarire se la donna è morta in seguito alla caduta per le scale o se, invece, è annegata dopo essere stata gettata in acqua ancora viva.