Napoli, terra ricca di contraddizioni e problematiche, città complessa e chiacchierata, bistrattata, discriminata, infangata. Molto spesso e troppo frettolosamente racchiusa in cornici tutt’altro che edificanti, ma pur sempre capace di narrare e rappresentare un pezzo di storia ricca di un patrimonio artistico, culturale, umano, ideologico e sentimentale, infinitamente variegato ed inestimabile.
Questa è la Napoli che, ancora una volta, emerge dal racconto documentato da Alberto Angela, all’interno del programma “Ulisse – Il piacere della scooperta”.
Dopo la puntata andata in onda qualche settimana fa che seppe riscuotere ascolti record, dedicata proprio alla storia e alla scoperta delle ricchezze di Napoli, le telecamere della Rai sono tornate all’ombra del Vesuvio per conferire visibilità ad un altro affascinante spicchio di questa splendida terra.
Ieri sera è andata in onda una puntata di Superquark, nell’ambito della quale, tra le tante cose, Alberto Angela, ancora una volta, ha condotto il pubblico in un viaggio alla scoperta della bellezza naturale ed archeologica del suggestivo parco sommerso della Gaiola, tra grotte marine e reperti romani.
A riprova del fatto che Napoli possa suscitare ammirazione e consensi senza eguali, quando viene svestita da quel fatiscente e sudicio abito infamante, la puntata di ieri ha riscosso un sensibile successo: stando ai dati Auditel, lo share ammonta al 13,39%, ben 2.907.000 telespettatori hanno prestato attenzione alle meraviglie sommerse nelle acque partenopee illustrate da Alberto Angela.
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