Una tragedia , quella costata la vita martedì scorso a Ferdinando Imperati a Caorle. È accaduta intorno alle 13, nello specchio di spiaggia libera che si torva in viale Lepanto, a Porto Santa Margherita.
Ferdinando Imperati, 45 anni, pizzaiolo originario della cittadina napoletana di Agerola, ma residente a Ponte delle Alpi, nella frazione di Polpet, è morto annegato facendo il bagno con il mare in burrasca. Salve due adolescenti di appena 15 anni, amiche della figlia che, fortunatamente, aveva già guadagnato la riva. Hanno rischiato la vita i 5 bagnini del Consorzio Psm Spiagge, che hanno sfidato le onde per poter trarre tutti in salvo, uno di loro ha avuto un leggero malore.
Nessun dubbio per il medico legale chiamato ad analizzare la salma, Antonello Cirnelli. Il pizzaiolo bellunese, proveniente dalla Campania è morto annegato. È stata, quella di Ferdinando Imperati, una morte orribile. Alcuni testimoni hanno riferito ai carabinieri di Caorle, che hanno condotto l’inchiesta, e ai marinai della Guardia costiera, che non c’erano le ideali condizioni per fare il bagno. Sul pennone era infatti issata bandiera rossa.
Eppure le onde sono state sfidate comunque. Da una parte Ferdinando Imperati, dall’altra tre giovanissime ragazze: la figlia di appena 15 anni e due sue amiche, che si trovavano con lei. L’uomo le ha raggiunte sulla spiaggia di Porto Santa Margherita perchè la figlia e le amiche si trovavano in vacanza in città. Ma no, non era la giornata giusta per fare il bagno, a confermarlo quella bandiera rossa che sventolava con forza.
La moglie del pizzaiolo era rimasta nel Bellunese, Giulia Casanova ha saputo nel primo pomeriggio della disgrazia. La figlia di Ferdinando è riuscita a guadagnare la riva in pochi minuti, vista la difficoltà nel nuotare. Imperati e le altre due adolescenti, invece, sono state spinte al largo dal mare grosso. E un’onda è stata letale. Dopo l’impatto con questa, il pizzaiolo ha sicuramente perduto i sensi, mentre i bagnini si sono accorti della situazione e sono accorsi a soccorrere le due ragazze, che si trovavano più vicine.
I due addetti al salvataggio che operano in quella zona sono stati raggiunti da tre colleghi. I cinque bagnini hanno quindi salvato le due ragazze e poi individuato Imperati, trascinandolo faticosamente a riva. Nel frattempo un’ambulanza del Suem 118 di Caorle aveva già raggiunto il luogo dell’emergenza. Gli operatori sanitari hanno assistito le ragazzine, mentre altri hanno tentato l’impossibile per Ferdinando Imperati. Dopo un’ora di faticosi tentativi il pizzaiolo è stato dichiarato morto.
«Trentaquattro anni fa mia sorella Giuliana annegò per salvare me. Ed anche quella volta eravamo a Caorle». Questo il racconto agghiacciante di Giulia Casanova, la moglie di Ferdinando Imperati. «Così, per ricordare Giuliana, decidemmo di dare lo stesso nome a nostra figlia», sussurra poche ore dopo la seconda tragedia che ha colpito la sua famiglia con lo stesso, terribile copione.
Nella mente di Giulia il ricordo di quel giorno lontano è ancora vivo, come fosse ieri: «Avevo 15 anni ed ero in acqua non profonda quando sentii il fondo mancare: caddi in una buca; mia sorella aveva 19 anni e si tuffò per salvarmi. Poi però non riuscì a mettersi in salvo». Martedì ad essere salvate sono state invece Giuliana e le ragazze che erano con lei; a non farcela è stato invece il marito.