Un pomeriggio di commemorazione e preghiera, nel nome e nel ricordo di Ciro Esposito.
Così Scampia si è stretta intorno alla famiglia Esposito, oggi, ancora una volta nell’Auditorium, laddove fu allestita la camera ardente che accolse la salma del 29enne tifoso partenopeo di ritorno dall’ospedale Gemelli, esattamente un anno fa.
Il prefetto Pantalone, il questore Marino, il sentito intervento del sindaco de Magistris che ha ribadito la vicinanza di Napoli alla famiglia Esposito, rimarcando l’importanza del “non perdersi per non perdere”; il neopresidente della regione Campania De Luca ha, invece, espresso parole di stima ed ammirazione per mamma Antonella e per il decoro che tutta la famiglia Esposito ha sempre dimostrato; l’assessore alle politiche giovanili Alessandra Clemente ha condiviso il suo sentito ricordo di figlia che all’età di 10 anni, si è vista sottrarre dal criminoso braccio armato della violenza, l’amorevole abbraccio di sua madre, Silvia Ruotolo; il presidente dell’VIII municipalità Angelo Pisani, nonché avvocato della famiglia Esposito ha ribadito il senso d’orgoglio che ogni cittadino, napoletano e di Scampia, legittimamente deve nutrire nei riguardi di questa famiglia esemplare.
Massiccia, ancora una volta, quindi, la presenza delle istituzioni che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno alla famiglia del giovane tifoso napoletano, morto per amore. Per amore della sua squadra.
In rappresentanza della Società Sportiva Calcio Napoli hanno presenziato alla cerimonia il capo ufficio stampa Guido Baldari e due calciatori della Primavera, presenti anche lo speaker del San Paolo Daniele Bellini, apparso visibilmente commosso durante la proiezione dei filmati dedicati a Ciro; l’ex portiere azzurro Gennaro Iezzo che ha ribadito la sua disponibilità e vicinanza alla famiglia Esposito, il comico di Made in Sud Alessandro Bolide che, alla sua maniera, ha incentivato i napoletani ad essere presenti e numerosi accanto a mamma Antonella.
Un anno intenso, difficile, ma pregno d’amore e solidarietà. Difficile da ricordare, ancor più da raccontare. Tant’è vero che quando è giunto il suo momento, mamma Antonella, ha scosso la testa e con gli occhi fasciati in un paio di occhi di scuri, ha così professato la sua volontà di non rilasciare dichiarazioni.
Oggi, le parole appaiono superflue, ancor più al cospetto dell’unica nota rimasta immutata da quando la famiglia Esposito è diventata “la famiglia di tutti” e Ciro “uno di noi”: il messaggio d’amore che mamma Antonella seguita a diramare.
Un amore che, solido come una roccia, non ha mai smesso di reggere e supportare intenzioni ed azioni di una piccola, grande donna, consegnandole la forza per curare le ferite altrui, portando un sorriso, una speranza, un contributo concreto a chi ne ha davvero bisogno.
Un amore sfociato nella nascita di un’associazione: “Ciro Vive”.
Un monito, una certezza, una promessa che tramuta stenti in sorrisi e dispensa solidarietà, soprattutto verso i bambini.
Una torta e una pizza dedicate a Ciro, rispettivamente opera del pasticciere Sabatino Sirica e del maestro pizzaiolo Errico Porzio, hanno chiuso la cerimonia per suggellare un progetto concreto che potrà concorrere a risollevare le sorti dei ragazzi a rischio di Scampia e delle zone limitrofe: i due esperti in materia, difatti, terranno dei corsi gratuiti per insegnare i rispettivi mestieri a quei giovani dei quali più spesso ci si dovrebbe occupare per cambiare il volto di questo fatiscente Paese e guardare al futuro con il cuore più leggero e gli occhi pieni di ottimismo.