Nei giorni scorsi, a Nocera superiore, si sono verificati atti di bullismo di cui è stato vittima Andrea G., 40 anni, affetto da sindrome di Down.
Andrea vive con la madre, la quale ha affermato che i colpevoli sono a conoscenza dell’handicap e quindi delle condizioni di vita del ragazzo che ha trovato sfogo e motivo di distrazione nello sport, lui tifa, infatti, per la squadra Salernitana che quest’anno ha vinto in campionato, passando in serie B, per l’immensa gioia di Andrea, il quale molto commosso dall’evento ha deciso di mostrare al mondo il suo vanto, appendendo al balcone la bandiera granata.
La bandiera è stata stappata: questo l’iniziale atto di bullismo, dal quale parenti ed amici del ragazzo si sono detti sdegnati, tanto che un vicino gli ha proposto di esporre un’altra bandiera ad un piano più alto del palazzo, così che nessuno avrebbe più potuto toccarla, ma non è stato così, anzi è stato fatto di peggio, perché il simbolo della gioia di Andrea è stato bruciato.
I colpevoli del gesto tanto vile avevano minacciato la madre invitandola a togliere la bandiera, la donna non si era lasciata intimorire e quindi non aveva ceduto all’invito ostile proveniente da ignoti tifosi della squadra avversaria. Il giorno seguente la famiglia ha trovato che il simbolo era stato bruciato con un lungo bastone alla cui estremità superiore era legata una spugna imbevuta di benzina.
Tale atto decisamente antisportivo ha fatto male ad Andrea che ha commentato l’accaduto con poche e tristi parole: “Mi ha fatto male al cuore”.