Quattordici certificazioni – attestanti il livello di competenza linguistica nel Napoletano in base al Quadro Comune Europeo di Riferimento per la Conoscenza delle Lingue (QCER/CEFR) – sono state consegnate ad altrettanti partecipanti al Corso di Lingua e Cultura Napoletana che si è svolto da febbraio a giugno 2015 presso la scuola media statale “Viale delle Acacie” di Napoli.
Le metà dei corsisti ha conseguito il grado A2, mentre ai rimanenti è stato comunque riconosciuto il livello base (A1). I diplomi – scritti in Napoletano ed a firma del docente, prof. Ermete Ferraro, e della Dirigente Scolastica, dr.ssa M. Teresa Stancarone – sono stati consegnati nell’aula-auditorium della scuola vomerese dallo scrittore Roberto Bratti, vincitore del Premio ‘Bancarellino’ 2015.
“E’ stato un momento di legittima soddisfazione per il lavoro svolto insieme con i ragazzi, che hanno aderito al progetto, frequentato 20 ore di attività laboratoriali e sostenuto tre prove di verifica di quanto avevano appreso – ha dichiarato Ferraro – Si è trattato, peraltro, di un percorso non semplice tra gli aspetti propriamente linguistici del Napoletano (fonetica, ortografia, grammatica e lessico) e quelli più ampiamente culturali (proverbi, tradizioni, letteratura in Napoletano), stimoli cui gli allievi hanno risposto con interesse e partecipazione.”
L’accento è stato posto sulla lingua parlata – ormai poco conosciuta e praticata da molti ragazzi/e, soprattutto in quartieri come il Vomero – ma non è trascurato l’aspetto della sua scrittura, le cui regole devono ancora essere codificate ma che comunque si avvale di qualificati manuali, cui si è fatto riferimento per gli aspetti ortografici e grammaticali.
“Insegnare a parlare e scrivere correttamente è stata la base del corso, il cui obiettivo, però, era anche quello di far leggere ai ragazzi/e alcuni testi in Napoletano di alta letteratura, dal ‘Cunto de li Cunti’ di G.B. Basile alle poesie di Di Giacomo, Russo, Viviani e De Filippo, fino alla traduzione napoletana del ‘Piccolo Pincipe’ di St.Exupery.”
Il progetto Napulitanamente ha suscitato un notevole interesse in studenti, docenti ed esperti ‘napoletanisti’.
Di questa esperienza d’insegnamento nella scuola del Napoletano si è parlato anche nel corso di vari eventi promossi in questi mesi a tutela della tradizione partenopea e della diversità linguistica, fra cui il convegno all’Università ‘L’Orientale’ sulla ‘geografia delle lingue’, curato dai professori R. Maury, N. De Blasi e P. Maturi. Molto positivo anche il riscontro sul piano mediatico, con la pubblicizzazione del progetto da parte di alcune emittenti radio-televisive (un servizio sul corso perfino della televisione France2) e di venticinque fra quotidiani nazionali, locali e online.
“Questo successo è un chiaro indice di quanto ci sia bisogno di queste iniziative di valorizzazione della lingua napoletana – ha concluso Ferraro – e m’incoraggia a continuare su questa strada, coinvolgendo nuovi soggetti in un progetto di più ampio respiro.”