Napoli, dovrebbe e potrebbe, rimanere la città dei “se” e dei “ma”, un’opera d’arte eternamente incompiuta, una scultorea e fulgida donna monca e pertanto incapace di raggiungere le vette più alte ed ambite per guardare il circondario dall’alto verso il basso ed imporre agli stucchevoli occhi che la contemplano, di ricercare nella sommessa e silenziosa ammirazione, l’unica azione perseguibile.
La commiserevole rassegnazione che sovrasta il cielo di questa città, difatti, dissemina, tra tramonto ed alba, la rinunciataria convinzione che “è così che deve andare”.
E questo clima è ancor palpabile nell’aria che si respira nelle periferie.
La scorsa settimana, vi abbiamo raccontato la realtà del parco Merola, contornato e sopraffatto da degrado, abbandono e precarietà, abitato da tantissimi bambini che con le mani protese verso il cielo rivendicavano il loro diritto all’infanzia.
Il giorno seguente alla pubblicazione di quello stesso articolo, repentina e tempestiva, è giunta la risposta delle istituzioni.
Il sindaco de Magistris ha immediatamente manifestato la sincera volontà di consegnare a quei bambini una fetta di vivibilità all’interno della quale coltivare valori, ideali, principi, sentimenti sani, propositivi, genuini, educativi.
Oggi, a distanza di una settimana da quell’articolo, i buoni propositi iniziano ad assumere una forma concreta, grazie a chi in quella stessa Ponticelli che sovente viene dipinta come “terra di nessuno”, in balia di traffici illeciti e proiettili vaganti, si attiva, vive, pensa ed agisce in nome della legalità: Anna Ferrara, una donna semplice e pertanto capace di grandi azioni, innamorata della sua città, del suo quartiere ed ancor più dei suoi ideali, da sempre attiva sul territorio di Napoli Est e puntualmente pronta a sposare cause giuste.
È così che quello che viene puntualmente etichettato come “impossibile” sta diventando possibile: quest’oggi, all’interno del parco Merola, hanno avuto luogo i primi lavori di bonifica, provvedendo alla tosatura della folta erba incolta, habitat di insetti e non solo.
Domani sarà la volta della disinfestazione, per liberare il parco da blatte, scarafaggi ed insetti che divorano letteralmente i bambini, ma, soprattutto, stamani sono stati effettuati i primi rilievi per stimare tempi e risorse necessarie per allestire un campo di calcio effettivamente meritevole di definirsi tale a quei bambini.
Il parco Merola è una grande famiglia della quale tutti possono fare parte, della quale perfino il sindaco vuole far parte. O meglio, sa di farne parte.
Lo spessore dell’umanità che vive in quegli oltre 100 appartamenti si sintetizza così: mentre quegli uomini tra sole battente, erba sminuzzata e polvere, svolgevano un compito tutt’altro che agevole, le donne che li vedevano “lavorare per loro” hanno sentito il bisogno di recarsi in cortile ed interromperne le fatiche per porgere un bicchiere d’acqua fresca piuttosto che un tè rigenerante.
Nel tardo pomeriggio, invece, si è svolta una riunione tra alcuni rappresentanti dei condomini ed Anna Ferrara, affinché siano chiare le esigenze e le richieste dei primi, in modo da stimare al meglio il lavoro da svolgere per migliorare la qualità della vita di quelle famiglie.
Ma, soprattutto, si è trattato di un incontro volto a lanciare un messaggio importante a quelle anime: non sono sole e non sono abbandonate a sé stesse.
Di contro, l’impegno e il senso di responsabilità manifestato dagli abitanti del parco Merola, nel nome e nella salvaguardia del futuro dei loro figli, non poteva e non potrà che essere totale ed incondizionato.
Napolitan c’è e sarà sempre al fianco di questi bambini per far sì che scrivere ed acculturarsi diventi uno dei tanti giochi praticati all’interno del parco Merola.