Per fare il giro del mondo a volte non occorrono 80 giorni, ma solo qualche ora. Succede con Napoli Migranda, passeggiate interculturali condotte da cittadini di origine straniera, attraverso vicoli e strade, storie e vissuti, sapori e tradizioni delle comunità di migranti che vivono qui. Promossa dalla Cooperativa CASBA, cooperativa di mediatori linguistico-culturali, e avviata grazie al contributo dalla Tavola Valdese e con il Patricinio del Comune di Napoli, Napoli Migranda fa parte del network europeo Migrantour Intercultural Urban Routes sostenuto da Viaggi Solidali e le ong Acra ed Oxfam Italia e di cui fanno già parte Torino, Genova, Milano, Roma, Firenze, Lione, Parigi, Lisbona, Valencia.
Napoli, come tutte le capitali del mondo, è una città multietnica e la sua identità è il puzzle di culture, stili di vita, punti di vista diversi che giorno dopo giorno contribuiscono a scrivere una pagina della sua storia. Conoscere la città attraverso gli occhi dei suoi nuovi abitanti è dunque un’imperdibile occasione per scoprire una città dinamica e in continua evoluzione, dove le storie di vita di tante persone, arrivate per i motivi più diversi, si intrecciano formando un tessuto multiculturale leggibile attraverso i luoghi.
Da qui nascono i percorsi di Napoli Migranda, promossi da CASBA, nei quartieri più multietnici della città. Il mercato senegalese di via Bologna, nei pressi di Piazza Garibaldi con i suoi prodotti tipici, le moschee del quartiere Pendino e di piazza Mercato, le pietre importate dall’India e le bigiotterie della Cina di Porta Nolana, i primi fast food magrebini arrivati in città, i-Phone center somali, le pasticcerie arabe: sono solo alcune delle tappe dei percorsi che Napoli Migranda propone a turisti, cittadini, studenti. Unico bagaglio a loro richiesto: la voglia di immergersi con tutti i sensi nei sapori, i colori, le atmosfere e le tradizioni di Mondi lontani che abitano qui.
Le passeggiate di Napoli Migranda sono state create in modo partecipato dai cittadini di origine straniera e sono da loro accompagnate. Anastasiia, Chitra, Jimale, Shukri, Lydmyla, Irina, Papa, Chandrasiri, Pierre, Diarro, Pavlo, Jomahe, Chiara, Elena, cittadini di diverse nazionalità – senegalese, cingalese, somala, ecuatoriana, gambiana, russa, ucraina, ivoriana, mauritana e georgiana – appositamente formati in 200 ore di lezione tra studio in aula, ricerca sul campo e ricerca partecipata: sono loro i ciceroni di un’insolita quanto affascinante Napoli multietnica che guidano i visitatori attraverso storie e racconti sul cibo, sulla religione e sulle tradizioni che si nascondono dietro ai luoghi e alle persone che li vivono ogni giorno.
I due percorsi di Piazza Mercato e Piazza Garibaldi sono dedicati, il primo al dialogo religioso e il secondo alle comunità del cibo.
Si parte dalla Chiesa del Carmine in piazza Mercato, si prosegue con la visita alla Moschea, si attraversa il market etnico e il ristorante bengalese, ci si immerge nel mercato del pesce per giungere a Porta Nolana con i suoi negozi di perle e bigiotterie. Si attraversa Corso Umberto e da piazza Garibaldi comincia l’immersione dei nei sapori dei mondi lontani che abitano qui. Tappa obbligatoria il negozio L’Angolo della Banana, primo supermercato di riferimento per stranieri di ogni nazionalità, dal Sud America, all’Africa, all’Est Europa che qui vengono a rifornirsi dei loro prodotti tipici (da un tipo particolare di banane che danno il nome al negozio, ai vari tipi di tuberi da cucinare sulla falsariga delle patate, alle diverse varietà di riso, fino alle bevande tipiche), si prosegue con Ennor, una delle prime macellerie halal a lavorare le carni secondo il metodo islamico, poi si attraversano i money transfer e gli internet point di via Federico D’Aragona, primi punti di riferimento della comunità somala in città. Da qui si continua verso via Milano e via Torino con l’artigianato magrebino, i parrucchieri africani, i kebab, le panetterie e gli alimentari algerini. Altra sosta religiosa alla piccola Moschea di via Firenze, utilizzata soprattutto dai senegalesi per le cinque preghiere quotidiane. La passeggiata termina al mercato senegalese di via Bologna per scoprire la Bissab, bevanda dissetante e curativa per tosse e raffreddore, i Bouye classici frutti dell’albero di Baobab, i Guro, frutti onnipresenti durante le cerimonie religiose (non possono mancare per le promesse di matrimonio!), il caffè senegalese oppure le Jampé, tipiche spugne per la pulizia del corpo, le parrucche dalle lunghe trecce o il Krus, rosario musulmano.
Le passeggiate si svolgono il sabato mattina (ore 10:00, con le scuole, su prenotazione e su richiesta e durano un’ora circa.
Itinerari, date e info aggiuntive sul sito e sulla pagina faceboook.