Tre persone residenti nel comune di Sperone (AV) sono state ricoverate martedì scorso all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino per febbre alta refrattaria alle terapie, difficoltà respiratorie e marcata astenia. Attualmente sono tutti in fase di guarigione tranne uno dei pazienti, un uomo di 74 anni, purtroppo deceduto all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola (NA).
Queste tre persone avevano in comune nella loro storia clinica il soggiorno per cure termali a spese del comune presso la struttura termale “San Teodoro” di Villamaina in provincia di Avellino nel periodo compreso tra il 25 maggio e il 6 giugno.
Con loro altri dieci anziani, attualmente sotto stretta osservazione dei loro medici di base, tutti aderenti al “Progetto Benessere” promosso dal Comune di Sperone a proprie spese per garantire un ciclo di fanghi e inalazioni a pazienti che ne avevano la necessità per patologie croniche a carico dell’apparato respiratorio.
In attesa degli opportuni accertamenti, l’ASL di Avellino, in via precauzionale, ha disposto la sospensione delle attività termali per sospetta legionellosi.
Sarà l’isolamento del batterio su opportuni campioni biologici a dare la risposta certa, ma i sintomi presentati dai pazienti ricoverati sarebbero suggestivi della malattia.
Altrettanto indicativa sarebbe la fonte del contagio: la Legionella pneumophila è infatti un microrganismo flagellato che si trova molto a proprio agio in acqua e anche alle temperature di 35-40 °C, quelle utilizzate per le cure termali in questo caso, sopravvive meravigliosamente. Inoltre, è un batterio per nulla schizzinoso: colonizza agevolmente gli impianti di condizionamento a temperature anche basse e, diversamente da parecchi suoi simili, si adatta a range di pH piuttosto ampi.
E’ quindi probabile che i pazienti, a circa una settimana dal soggiorno nel complesso termale di Villamaina, abbiano sviluppato la legionellosi nella sua forma più grave. Soprattutto nel caso del signore poi deceduto, probabilmente per le complicanze epatiche e renali causate dalla malattia.
L’effetto psicosi da Legionella tra i residenti di Sperone non si è fatto attendere: decine di persone si sono presentate al Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati convinte di avere la legionellosi perchè avevano avuto contatti con i pazienti nei giorni precedenti all’inizio dei sintomi.
In ospedale sono stati rassicurati dai medici e dagli infermieri: la legionellosi non si infetta per contagio tra persona e persona.
Ha infatti assicurato il primario del reparto di Malattie infettive Nicola Acone: “Per i familiari non c’è rischio alcuno di contagio, la legionella colpisce in maniera anche grave i polmoni soltanto attraverso contatto diretto e inalazione di acqua stagnante non clorata. In questo caso specifico, è probabile che la causa sia da ricondursi all’aerosol che queste persone hanno fatto durante il soggiorno termale”.
A questo punto la preoccupazione riguarda maggiormente gli operatori che lavorano negli stabilimenti termali che rappresentano una vera e propria categoria a rischio: unica profilassi della malattia resta un controllo severo dell’ acqua utilizzata per le terapie aerosol e ovviamente degli impianti e dei macchinari atti all’erogazione della stessa.