Harvey Bernard Milk fu il primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay ed è stato una figura politica tra le più attive ed impegnate nella lotta per i diritti degli omosessuali. Assassinato nel 1968 insieme al sindaco di San Francisco, il desiderio di battersi per le minoranze e per i diritti delle LGBT non è morto con lui, ma piuttosto continua a scorrere nelle vene di suo nipote Stuart, ossigenando i medesimi ideali, fino ad indurre il 54enne a ricoprire la carica di consigliere per i diritti civili del presidente degli Stati Uniti Obama.
La figura di Stuart Milk, difatti, è uno degli esempi più eloquenti in termini di lotta per le pari opportunità. Un verbo da diffondere in tutto il mondo, quello da inculcare nelle menti affinché quel desiderio di uguaglianza attecchisca nei cuori per generare forti e rigogliosi germogli di evoluzione e cambiamento.
È così che Stuart Milk è approdato a Napoli, dove, nell’attesissimo incontro avvenuto ieri, ha interagito con il sindaco, Luigi de Magistris ed altre personalità di rilievo: il Console generale Usa a Napoli Colombia A. Barrosse, la delegata alle Pari opportunità del Presidente del Consiglio Renzi Giovanna Martelli e il presidente del comitato provinciale Arcigay Antinoo Antonello Sannino.
Milk si è detto molto affascinato da Napoli: “Ovunque nel mondo si parla di Napoli. C’è sempre qualcuno che vuole andarci e c’è sempre stato, nel corso della storia, qualcuno che voleva conquistarla. E’ una città in cui le culture s’incontrano e il rispetto delle minoranze è di casa. Questa città mi ricorda San Francisco: anche lì c’è una bella baia e c’è un bel clima. Due città che hanno tradizioni molto simili: di libertà, di rispetto per le diversità e le minoranze. E tradizioni musicali, anche. Sono due città ricche di musica”.
Milk ha quindi partecipato alla presentazione del Pride in programma a Napoli il prossimo 11 luglio: “Se al mondo ci sono persone che sono costrette a indossare una maschera, a nascondersi, significa che nessuno di noi potrà realizzarsi pienamente”. Milk ha anche sottolineato che la città di Napoli «è avanti» sul fronte dell’affermazione dei diritti civili, affermando che «chi oggi porta davvero avanti il cambiamento, negli Stati Uniti come in Italia, sono i ragazzi che nei cortili delle scuole o a casa hanno il coraggio di dire chi sono, di rivelarsi, di metterci la faccia perché – ha aggiunto – una delle lezioni che ho imparato da mio zio è che serve la visibilità, l’autenticità».
Secondo Milk è «fondamentale che la famiglia sia intesa come famiglia umana perché la famiglia diventa più ricca se include, se abbraccia tutti».
Un incontro che ha sancito senz’altro un importante passo in avanti in materia di pari opportunità, oltre che in termini di apertura, sia tra le istituzioni che come esempio da perseguire tra i semplici cittadini, rilanciando il dialogo come tassello imprescindibile per giungere al cambiamento auspicato. Quello sano, costruttivo che genera l’interazione, intesa e percepita come scambio di idee, pacifico e in grado di arricchire, nel rispetto del pensiero e del credo altrui.