Paolino Paperino esordisce in un cortometraggio pubblicato per la prima volta il 9 giugno 1934, dalla Walt Disney sotto il titolo “La gallina saggia”. Fino ad oggi, giorno del suo ottantunesimo compleanno, Paperino, in lingua originale Donald Duck, ha ottenuto notevole successo con le sue avventure che hanno alimentato la fantasia di generazioni di bambini e ragazzi di tutto il mondo.
Data la sua fama già dagli esordi la Disney si rende disponibile a creare una striscia e delle tavole domenicali che lo rappresentano nel suo limpido piumaggio bianco e le zampe arancioni come il suo becco che negli anni ha cambiato spesso forma e dimensioni. “Silly Symphonies featuring Donald Duck” così furono inizialmente denominate le tavole, pubblicate per la prima volta il 16 settembre 1934, sceneggiate da Ted Osborne e disegnate da Al Taliaferro successivamente cambiano nome, dal 22 agosto 1937, in “Donald Duck”.
Carl Barks firmò nel tempo i successi di Paperino, che rappresentava, come numerosi fumetti dell’epoca la linea anti-fascista e anti-nazista, coerente con il clima da economia di guerra caratterizzante quel periodo storico. Solo nel 1935 Paperino fa il suo debutto nelle strisce di Topolino, disegnate dall’artista Floyd Gottfredson.
Al Protagonista furono affiancati altri personaggi, i suoi nipoti: Qui, Quo, Qua; Zio Paperone, Paperino e il resto degli abitanti di Paperopoli, storica città immaginaria, all’interno della quale si svolgono le avventure e le disavventure dei simpatici interpreti. Lo sfortunato Paperino italiano, spesso al verde, trascorre la maggior parte del suo tempo disteso sull’amaca situata nel suo giardino, la sua travolgente sfortuna è in perenne opposizione alla sfrontata fortuna del cugino Gastone Paperone. Le prime narrazioni apparvero in Italia tra il 1937 e il 1940 nel periodico Paperino Giornale, grazie alla fantasia e alla mano di Federico Pedrocchi, aiutato frequentemente da altri autori. Tra le più celebri citazioni di Paperino, l’emblema della sua paradossalmente straziante e divertente vita è: “Il riposo non è ozio”.
Chiara Cancelli