La scuola si può considerare archiviata, impazza il caldo e il mare è “a portata di Cumana”.
È così che carovane di giovani, da ogni meandro della città e delle periferie, si riversano nei fatiscenti vagoni dell’obsoleta linea griffata Sepsa per beneficiare al meglio del clima estivo.
Anche e soprattutto tra i giovanissimi si celano i portoghesi, questo è risaputo e l’episodio verificatosi quest’oggi, tristemente, lo conferma. Un episodio che disarma, sconvolge, inquieta, turba. E fa riflettere. Impone una cruda e profonda riflessione, la esige. La rivendica.
Un ragazzo di 15 anni si è tranciato la falange dell’anulare destro per saltare una recinzione in ferro alta due metri, nel tentativo di raggirare i tornelli della stazione ferroviaria.
Anche un suo amico 16enne è rimasto ferito, mentre cercava di mettere in atto la medesima, scaltra manovra.
È accaduto nella stazione di Torregaveta, frazione di Monte di Procida, terminal delle Ferrovie Cumana e Circumflegrea.
Una volta trasportato in ospedale, al 15enne è stata riattaccata la porzione di dito falciata mediante un intervento chirurgico.
È inverosimile ipotizzare che un adolescente ha corso il rischio di rimanere amputato a vita, pur di non privarsi di qualche spicciolo.
Lo è ancor più l’idea di dover accettare che “l’arte di eludere le regole” è incessantemente pronta a spingersi sempre più oltre, sprezzante del pericolo ed ancor più delle conseguenze, morali, materiali e sociali che le suddette pratiche infliggono all’auspicio di migliorare noi stessi, oltre che la qualità delle nostre vite.
A prescindere dal sesso, dall’età, dall’estrazione sociale, dalla nazionalità, adagiati nei vagoni dei trasporti pubblici di casa nostra, viaggiano le categorie umane più indecorose che insediano le nostre vite. Giorno dopo giorno, giungono nuove ed ulteriori conferme che lo sottolineano. Sistematicamente.