In questo momento Aurelio De Laurentiis è nella sede di Filmauro per mettere nero su bianco quello che sarà il contratto del nuovo allenatore del Napoli, Maurizio Sarri, e intanto siamo ai dettagli anche per il nuovo ds che sarà Cristiano Giuntoli, dopo che si sarà liberato dal Carpi. Molto scetticismo sorge intorno al nome dell’allenatore, seppur di origini napoletane, per il suo curriculum scarno di trofei e piazze importanti.
Le critiche mosse in merito alla scelta di Sarri sono relative al fatto che l’allenatore di troverà per la prima volta in un ambiente caldo che probabilmente tenderà a massacrarlo, qualora i risultati non dovessero arrivare. Paradossalmente sembra, invece, che l’addio di Rafa Benitez e l’arrivo di una persona umile come Sarri abbia un po’ rivitalizzato il Napoli, soprattutto per quei giocatori che con il tecnico spagnolo erano quasi ai minimi termini.
Suggestive sono le parole del capitano dei partenopei Marek Hamsik, che ha espressamente dichiarato l’incertezza circa la sua prosecuzione in maglia azzurra qualora fosse rimasto Benitez alla guida tecnica. Il rapporto tra lo slovacco e lo spagnolo non è stato affatto idilliaco quest’anno e le numerose panchine collezionate hanno irritato parecchio Hamsik che, per amore della città, non ha mai esternato i suoi malumori.
Stesso discorso è arrivato dall’agente di Duvan Zapata che, anzi, ha affermato la certezza del trasferimento del suo assistito in caso di permanenza di Benitez come allenatore. Probabilmente Zapata lascerà lo stesso Napoli (si parla in modo concreto uno scambio alla pari con Valdifiori dell’Empoli, che Sarri vorrebbe fortemente con se in Campania), ma di certo due dichiarazioni cosi ravvicinate fanno riflettere.
Un allenatore di caratura internazionale come Benitez non ha lasciato il segno a Napoli come prestazioni servite; il suo capitano non è affatto contento della stagione trascorsa con l’allenatore e un altro uomo della sua rosa, che ha dato a modo suo, il proprio contributo alla causa Napoli, “gioisce” dell’addio del tecnico. A questo punto, tralasciando il fatto che non si può piacere a tutti, un curriculum importante non vuol dire spogliatoio unito e supremazia calcistica e allora, alla luce di queste considerazioni, bisogna dare fiducia a Maurizio Sari, reduce da un’ottima annata alla guida di un gruppo molto affiatato e riconoscente al tecnico “sconosciuto” (che però vanta ben 20 anni di carriera).
Allora diamo il tempo a Sarri di dimostrare che l’umanità e la professionalità vengono prima del passato, diamo a Sarri il tempo di dimostrare che, forse, la grande occasione è arrivata solamente tardi rispetto ad altri colleghi, affinchè i fischi di paura ai tramutino in applausi di complimenti per l’ottimo lavoro che potrà svolgere a Napoli, perchè i calciatori del Napoli sentono profumo di aria nuova, finalmente!