Non è più un’utopia: il cranio si può trapiantare.
È avvenuto in Texas, il primo trapianto al mondo, da un donatore in carne ed ossa, di cranio e cuoio capelluto, ad un uomo di 55 anni, Jim Boysen, operato con successo da un equipe medica composta da circa 50 persone, composta da i chirurghi dell’Houston Methodist Hospital e dell’University of Texas MD Anderson Cancer Center.
Jimi, dopo aver avuto un trapianto di fegato e pancreas, ha contratto, nel 2006, una rara forma di cancro: il leiomiosarcoma, per effetto della radioterapia ha perso parte del cranio, mentre il trattamento farmacologico ha impedito alla ferita di rimarginarsi. Essendo il paziente diabetico dall’età di 5 anni, gli organi che gli erano stati trapiantati nel1992 erano arrivati al limite, «Quando ho incontrato Jim, ho fatto il collegamento tra la sua necessità di un nuovo rene e un nuovo pancreas, l’effetto dei farmaci anti-rigetto e la possibilità di impiantare cuoio capelluto e cranio», dice Selber.
Sono occorse quindici ore d’intervento per ridare all’uomo la sua vita.
I sanitari hanno sottolineato come non si tratti solo del primo trapianto di cranio e cuoio capelluto al mondo, ma anche di come sia la prima volta che vengano trapiantati contestualmente un tessuto composito e un organo solido, in concomitanza con altri due organi vitali.
Il paziente ora sta bene, si dice notevolmente soddisfatto e afferma: “Mi sento veramente bene e sarò sempre grato per il fatto di avere un’altra possibilità di tornare a fare le cose che amo e di stare con le persone che amo. Sono sorpreso dall’esito positivo del trapianto – ha dichiarato – perché ora ho più capelli di quanti non ne avessi a 21 anni”, dice scherzando.
L’anno scorso, un’equipe medica olandese ha provveduto a sostituire oltre metà del cranio di una donna con un modello di plastica stampato in 3D, ma quello che è avvenuto in Texas è stato complesso e rivoluzionario, i medici, infatti, si sono espressi affermando che “E’ stato come effettuare un lavoro di oreficeria”.
Chiara Cancelli