Vuoi tu Maria prendere in sposo Raffaele?
E tu Raffaele vuoi prendere in moglie la qui presente Maria?
Ora lo sposo può baciare la sposa.”
E scrosciante, cade, l’appaluso sui novelli sposi.
Il rito, quello delle foto, prosegue sull’altare bardato a festa. Mamma papa, testimoni, testimoni e famiglie, zii, cugini, colleghi. E le prime due ore della festa nuziale volano. La raggiante sposa ed il suo, sudaticcio, consorte si avviano a varcare la soglia del luogo dove, commossi e speranzosi, si sono scambiati promesse d’amore e terno. Li attendono giorni felici, si spera, ma prima un bel bagno di riso dove invitati e passanti, lanciano, agguerriti di gioia, le bianche e pungenti schegge verso la raggiante coppia. A fare le spese di cotanta euforia gli sposini, che quasi soccombono, sotto il fuoco incrociato!
E poi sarà ancora festa.
La festa della fotografia, un’altra, con due ore, a volte anche tre, di memorabili pose. Lui guarda lei, lei abbraccia lui. Lei a piedi nudi sulla sabbia, lui con i calzoni arrotolati alla caviglia ed i piedi immersi nella dolce acqua di mare. Loro che si guardano languidi, loro che si abbracciano teneri, ecc, ecc.
E finalmente alle 15.30, quando anche il più fantasioso dei fotografi è rimasto a corro di estro e pazienza, quando anche e soprattutto il più impavido degli assistenti fotografi ha esaurito energie ed entusiasmo, la carovana nuziale si avvia verso l’agognata meta: o’ ristorant’.
Le porte del paradiso si spalancano ed un altro applauso, affamato e stizzoso, accoglie i tanto attesi sposi. Il brindisi è sbrigativo ed anche il saluto del maître che, dopo ore di attesa, vorrebbe dire tante cose ai novelli sposi, ma la grazia di Dio scende su di lui e lo placa.
Il buffet si apre e come una ciurma di gazzelle nella savana alle prime luci dell’alba, i commensali corrono, anzi, galoppano, verso o’ magnà.
Sui due fronti della battaglia gli eserciti si guardano e si sfidano. Dietro le barricate il comandante di brigata ha schierato, fieri ed impettiti, i suoi elementi migliori. Due elementi per ogni fortino: formaggi ed affettati, fritti e stuzzicherie varie, pesce crudo, fritti, carne e piccola brace. Dieci, uomini e donne, che avranno salva la vita e le mani, se riusciranno, con il sudore della fronte, a soddisfare in velocità e quantità l’affamato nemico.
Ma questo è solo l’antipasto!
Lo stupore riempie gli occhi degli addetti.
Ma comm’ s’ fa? A consumare così velocemente tanto cibo e ad avere, a distanza di pochi minuti, ancora fame. Una domanda legittima visto che nei piatti del Primo dei primi, il risotto alla pescatora, non c’è nemmeno più l’odore della pietanza.
“Vabbuò, ma o’ ris’ è leggier’!” Certo, come i paccheri con la pescatrice tanto o’ pesc’ manten’ leggier’. Sarà per questo che gli sposi hanno optato per il menu di pesce che si sa è cchiu’ raffinat’, ma è leggier’ e nun t’ abboff’.
E allora il walzer prosegue con impepata di cozze, sauté di vongole, misto frutti mare, spigola al forno con patate al cartoccio. Ricche ed abbondanti pietanze per strabiliare anche la più critica delle ziastre che ad ogni matrimonio non perde mai l’occasione di sottolineare che nun s’è magnate’ buon’!
Il sorbetto, che per gli addetti alla sala, rappresenta il giro di boa, offre ai commensali una pausa dalla godereccia maratona e agli sposi una scusa per farsi nati doje fotografie.
Ma l’arrivo del cosciotto d’agnello spegne le speranze dei guerrieri in camicia e papillon. Le danze si riaprono e la maratona riparte. La notte cala, ma non sui festeggiamenti. Le forze sono allo stremo, cerniere e corsetti anche.
L’insalatina purificatrice precede gli specchi di frutta e i guerrieri si preparano all’attacco finale. Il momento è propizio, anche gli sposi sono stremati. Dietro le quinte si stringono le alleanze.
Nuje sbarazzamm’ e vuje menat’ e man’ co’ dolc’. E così sia, in men che non si dica, in un battito di ciglia, tutto è sparito. Gli invitati non fanno in tempo a terminare a delizia a limon’ che già l’amaro è servito.
La sposa sfila via le scarpe e lo sposo la cravatta. Il momento della bomboniera è arrivato, la piccola ciurma in camicia e papillon alza bandiera bianca, la guerra è finita!