Sulla facciata di uno dei palazzi del Parco Merola, a Ponticelli, nel cuore di Napoli Est, proprio di fronte alla villa comunale, troneggia un’opera infinitamente ricca nella sua scarna semplicità, frutto dell’eccelso talento di Jorit Agoch, dal titolo tanto eloquente quanto significativo: “Ael. Tutt’egual song’e criature”.
“A criatura” ritratta in quel dipinto è una bambina rom, ormai perfettamente integrata in quel piccolo e sommesso “microcosmo di mondo”. Poco distante da quel dipinto, all’interno di quello stesso parco, nell’androne di un palazzo, cinque “criature” stanno giocando a calcio.
Ho “osato” interrompere la loro partita, pensando di non riuscire a vincere la sfida contro l’incrollabile attrattiva sortita dal pallone, solo per fargli una semplice, ma importante domanda: “Conoscete Carmelo Imbriani?”
La loro reazione, le loro risposte, non mi hanno solo smentito, bensì mi hanno consegnato una splendida sorpresa, contenente un’emozione inaspettata.
“Sì, giocava nel Napoli di tanti anni fa!”
Allora, hanno stoppato il pallone e si sono raccolti in cerchio intorno a me per ascoltare la storia della promessa e del sogno che vive nel segno di ImbrianiNonMollare. Composti e in silenzio. Rapiti ed affascinati da quella speciale essenza d’eternità imbastita nel nome di Carmelo Imbriani, che ha saputo rivelarsi finanche più forte del richiamo evocato dal pallone.
Quindi è accaduta un’altra cosa che non si verifica mai nei pomeriggi dei bambini contornati da pallonate, gioco e svago: hanno afferrato carta e penna e hanno dedicato un bel po’ di tempo ed attenzione alla stesura della lettera destinata a Gianpaolo Imbriani.
“Caro Gianpaolo,
Siamo i ragazzi del Parco Merola di Ponticelli, noi vorremmo avere l’onore e la possibilità di ricordare tuo fratello Carmelo Imbriani. Vorremmo vedere la tua grande scultura fatta sul camper.
Tuo fratello era un grande calciatore, sappiamo che hai fatto il giro del mondo e vorremmo avere anche noi l’opportunità di vedere questo dipinto fatto da te, ricordando tuo fratello.
DACCI L’OPPORTUNITÀ.
E ti vorremmo far vedere il dipinto che ha fatto il nostro amico Jorit Agoch e grazie a lui abbiamo capito che la scuola serve.
Antonio Concilio jr
Francesco Verdicchio
Marco Caruso
Francesco Milone
Emanuele Bile Pio”
Ci tenevano tanto a fare bella figura: “Non abbiamo mai parlato a qualcuno così importante!”
Perché, nessuno mai, prima di quel momento, gli ha consegnato un foglio bianco da riempire con le parole del cuore. Quei bambini sono cresciuti e stanno crescendo nella consapevolezza che “a nessuno importa di loro”, sentendo di appartenere ad un “mondo più piccolo e diverso dal nostro” di cui nessuno si avvede, di cui nessuno ha tempo o voglia di curarsi.
Quei bambini, però, possiedono un potenziale incredibile che può condurli verso il compimento di gesta encomiabili.
Quel potenziale è esploso in tutta la sua semplice e pura magnificenza, attraverso una richiesta, nata dal cuore: “Perché non possiamo avere anche un dipinto di Carmelo Imbriani come quello della bambina? Così anche lui potrà stare per sempre insieme a noi.”