La difficoltà non guarda in faccia nessuno.
Che tu sia un imprenditore, un disoccupato, un precario, una impiegata, una badante… Da un momento all’altro le cose cambiano e ci si ritrova a tendere la mano sperando in un riscontro positivo dall’altra parte.
Per questo è importante aiutare chi ha bisogno di noi oggi, perché domani i ruoli si potrebbero invertire.
La mensa dei poveri “San Francesco” di Salerno richiede il nostro contributo, in quanto, da un po’ di tempo, i duecento circa pasti al giorno distribuiti a chi ha fame non sono garantiti a tutti. I frigoriferi e i congelatori sono vuoti e la domanda di cibo supera di gran lunga le possibilità materiali dell’Associazione.
I volontari fanno fatica a dispensare e sfamare ogni persona che si presenta alle porte di questa struttura, sita in via D’Avossa (una traversa di via Carmine), a Salerno. Si tratta dei locali messi a disposizione dalla Comunità Salesiana e ristrutturati appositamente dalla Caritas diocesana.
La Onlus ha un sito web da cui chiunque può ricavare le informazioni di cui necessita e donare il 5xMille, oltre alla pagina Facebook e a un indirizzo e-mail: [email protected]. Per donazioni di generi alimentari si prega di contattare Ettore al numero 333.9630523.
“L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”: recita così il sito internet dedicato alla Onlus. Il fondatore Mario Conte, che opera dal 1994 accanto ai volontari della mensa, ha dichiarato alla Gazzetta di Salerno: “Viviamo soprattutto della carità della gente che vuole fare qualche offerta e di pochi fornitori, come macellai e altri negozianti che ci danno la loro merce, e di una farmacia che ci regala le medicine. Da quando la Caritas ci ha messo a disposizione questo locale così grande, da una parte abbiamo la possibilità di servire molte più persone, dall’altra le spese si sono moltiplicate e dunque abbiamo bisogno molto più di prima delle offerte, siano esse in denaro o in cibo. Ci sono persone di tutti i tipi che vengono a mangiare qui; la maggior parte sono senza fissa dimora, persone con problemi mentali, altri che hanno avuto un passato burrascoso e ora ce l’hanno con il mondo intero, ex detenuti, ex tossicodipendenti, persone che bevono. E poi ci sono gli extracomunitari (che credevano di trovare qui il benessere e invece si trovano in difficoltà), famiglie povere locali, anziani abbandonati e soli a cui qualcuno porta i pasti che noi prepariamo. Per assistere tutte queste persone abbiamo bisogno di molto aiuto, altrimenti prima o poi non ce la faremo. Ma non è soltanto di cibo che hanno bisogno le persone che vengono qua: chiediamo anche un padre spirituale che possa parlare con gli ospiti, qualcuno che possa socializzare con loro”.
Stando ai dati aggiornati allo scorso febbraio, le persone bisognose che si sono recate in mensa sono state in tutto oltre novemila, di cui 2516 extracomunitari, 1980 comunitari e 4896 italiani.
L’italiano ha in media dai 30 ai 50 anni, è coniugato e di istruzione medio-bassa, ha due figli adolescenti e vive in un appartamento in affitto; l’utente medio straniero, invece, ha un’età compresa tra i 20 e i 40, coniugato, con due figli al di sotto della soglia dei 10 anni ed è un affittuario.
Il 39% di chi bussa alle porte della mensa non percepisce un reddito, il 17% dichiara di avere dei guadagni saltuari e il 29% uno stipendio fisso.
Gli stranieri, soprattutto provenienti da Romania e Marocco, sono quelli in cui il livello di disoccupazione raggiunge il 50%, mentre tra gli italiani il 40% circa.
Nel territorio di Salerno circa 80, tra Caritas parrocchiali e Cda, sono le strutture che si fanno carico di situazioni di disagio della popolazione.
Ogni mese, durante lo scorso anno, sono stati distribuiti 3816 pacchi di viveri.
Se fai del bene, ti torna indietro…