A nulla sono valse, le speranze, le petizioni e le coalizioni, lo svizzero Sepp Blatter è stato rieletto Presidente della Fifa, iniziando il suo quinto mandato, nonostante lo scandalo che ha travolto l’organizzazione.
Dunque Blatter si dimostra più forte delle accuse.
Blatter, 79enne dirigente in carica dal 1998, è diventato negli anni molto controverso: fra le ultime cose, la sua amministrazione è stata accusata per la scarsa trasparenza con cui ha assegnato i Mondiali del 2022 al Qatar e della creazione di una specie di sistema clientelare fra la FIFA e numerose piccole federazioni di paesi africani e caraibici (ciascuna delle quali disponeva di un voto alle elezioni presidenziali)
Sette arresti certificati più altri 8 fermi. In totale 15 uomini coinvolti, di cui 9 membri della Fifa e 6 persone che lavorano nell’organizzazione a vario titolo. Solo il primo passo di una retata avvenuta il 27 Maggio che era destinata a stravolgere il mondo del pallone riunitosi in Svizzera per le votazioni il 29 maggio dove si è deciso l’esecutivo del calcio mondiale.
L’accusa è di corruzione, riciclaggio di denaro, frode, e l’inchiesta arriva da lontano dura da anni e copre un ventennio. L’Fbi, sì quella americana che di solito sta dietro a ben altre associazioni, indaga sul marciume Fifa dal 2011, da quando una denuncia ha portato a galla il primo palese scandalo, la mazzetta da cui poi è partito il cataclisma. Pare non sia stato poi difficile seguire le prove visto che a dispetto dei piccoli smottamenti registrati in questi anni, l’organo che governa il pallone abbia continuato senza sosta ad accumulare denaro, a prendere regali e assegni per portare i Mondiali dove girano i soldi. Un monte di truffe che, secondo il New York Times che ha anticipato l’operazione, arrivano a più di 100 milioni di dollari intascati e fatti sparire in un giro da vergogna. Una vera cosca.
L’accusa più grave, di cui Blatter, è considerato il vero responsabile, è quella sull’assegnazione sospetta dei mondiali a Russia e Qatar. Ma non si tratta solo di calcio. La corruzione nella FIFA di Blatter ha permesso l’abuso e la morte dei lavoratori e la distruzione di intere comunità per costruire stadi di calcio in posti assurdi come la foresta Amazzonica e il deserto del Qatar.
Un pallone che rotola nel sangue. Ecco che cos’è, almeno a leggere il numero degli operai morti nella costruzione degli stadi di Qatar 2022, quello che utilizzeranno i calciatori del Mondiali in Asia.
Le stime parlano di 1300 operai già morti e di 4000 decessi previsti fino alla completa realizzazione degli impianti di gioco.
Secondo i calcoli del sindacato moriranno, quindi, più di 62 lavoratori per ogni partita che si giocherà nel Mondiale qatariota, una vera carneficina. Che poi pare forzato anche parlare di lavoratori, sarebbe più corretto definirli schiavi: uomini del Subcontinente indiano impiegati in condizioni inumane.
Insomma, se pure si fosse trattato solo di sospetti senza prove, tutto questo sarebbe dovuto bastare, a NON rieleggere per la 5a volta, Blatter come presidente della FIFA.
Cosa che invece è avvenuta.
L’unico altro candidato era il 39enne Ali bin Al-Hussein, terzo figlio del re di Giordania Hussein, attuale vicepresidente della FIFA e presidente della federazione giordana, che ha ritirato la sua candidatura, dopo il responso della prima ondata.
Alla prima avevano partecipato tutti i 209 membri delle Federazioni: 206 i voti validi, 133 dei quali per l’attuale presidente della Fifa che però, per la conferma, avrebbe avuto bisogno dei due terzi, ovvero 139 preferenze.
Nella seconda votazione sarebbe invece bastata la maggioranza semplice, da qui la decisione di AlI Bin al-Hussein di ritirarsi.
Inossidabile nonostante i 79 anni anche se, come ha ricordato, “l’età non è un problema, ci sono cinquantenni che sembrano più vecchi“. Mercoledì 27 Maggio un doppio terremoto ha scosso la Fifa, ma lui resta saldamente al suo posto, per nulla intaccato dall’inchiesta americana.