Carlo, napoletano, spirito irrequieto e sognatore di natura, grazie alle sue attitudini lavorative, ha sempre viaggiato molto, l’ignoto e le sfide non l’hanno mai intimorito.
Sposato e con una bellissima famiglia, si era da tempo trasferito in una cittadina del Lazio, dove l’appagamento di quello che era riuscito a costruire, gli permetteva di vivere una vita serena e tranquilla.
Troppo tranquilla.
Poi, a quasi mezzo secolo di vita sulle spalle, un’altra sfida e un’altra avventura, bussano alla sua porta: accettare un lavoro molto interessante e forse anche ben retribuito, con l’unico vincolo di un trasferimento in terra araba, almeno per quattro anni.
Detto fatto e l’avventura ricomincia.
Siamo riusciti a contattare Carlo, che con grande disponibilità, ci ha raccontato come sta vivendo questa sua scelta:
- Per quale società lavora?
Programmi di cooperazione tra l’Italia e il Marocco
- Che tipo di lavoro svolge?
Responsabile di un progetto
- Cosa l’ha spinto ad accettare un lavoro così lontano da casa e dalla famiglia?
Mi è stato proposto ed ho accettato la sfida. Inoltre ho sempre amato poter vivere e viaggiare all’estero, confrontandomi con altre realtà.
- Qual è stato l’impatto iniziale con una cultura nuova e così diversa dalla sua
L’impatto è stato facilitato dal senso di accoglienza del popolo marocchino
- E’ riuscito ad integrarsi?
Benissimo, in questo Paese è molto semplice farlo, soprattutto perché molto simile all’Italia nella sua mediterraneità.
- Per quanto tempo resterà in Marocco?
Al momento ho una previsione temporale che potrebbe aggirarsi tra i tre ed i quattro anni, se avessi anche la famiglia al seguito potrebbe protrarsi per molto più tempo.
- Cosa le manca della sua vita precedente?
Soltanto la famiglia.
- Come si relazione con gli abitanti?
Ottimamente, come ho già detto sono molto accoglienti, amano la conversazione e vivono con ritmi più lenti rispetto alla frenesia che purtroppo ormai ci appartiene. Se proprio devo trovagli un difetto, sono molto indisciplinati alla guida, ma basta saperlo.
- Quali sono le differenze principali tra la sua cultura e questa?
Essendo nato e cresciuto a Napoli trovo molte similitudini, ma ho constatato che anche altri stranieri non hanno problemi di interazione.
- Si è pentito della scelta? La rifarebbe?
Assolutamente, con la conoscenza acquisita finora la rifarei ben volentieri.
- Ci descriva una sua giornata tipo
Molti impegni di lavoro, sport e serate conviviali, nel fine settimana anche il mare se capita.
- Le tradizioni, la cultura, le abitudini, quale di queste ha trovato più interessante o anche più strana?
Tutte le tradizioni sono interessanti nella loro tipicità, di strano non ho trovato nulla. Trovo che questo popolo abbia un grande senso dell’ospitalità, della generosità e della moderazione religiosa che proviene dall’Islam di scuola Malikita e che consente la convivenza civile tra religioni, che rende il Marocco quasi unico.
- E’ riuscito a visitare qualche luogo? Se si, lo descriva e ci dica le sue impressioni.
Oltre a Rabat dove vivo, ho visitato Casablanca, Beni Mellal, Fez e Tangeri.
Rabat è una città giardino, piena di verde e di grandi viali, essendo la città dove risiede il Re è molto sicura, abbastanza pulita e ordinata, sotto il profilo turistico non è la più ricca.
Casablanca è la metropoli finanziaria per eccellenza, molto è stato costruito negli ultimi anni, città vivace ma meno sicura di Rabat, il principale monumento da visitare è la grandiosa Moschea Hassan II fatta erigere dal padre dell’attuale Re, dove si possono ammirare gli splendidi marmi di Carrara.
Beni Mellal è una cittadina situata nell’interna regione di Tadla Azilal alle pendici delle montagne dell’Atlante, in questa località può sembrare di ritrovarsi in Italia a causa dei numerosi locali con nomi italici, questo a causa degli immigrati marocchini che, dopo aver lavorato in Italia (la maggioranza degli immigrati marocchini residenti in Lombardia viene da qui) hanno fatto ritorno in questa regione.
Per quanto concerne Fez, credo sia inutile descriverla è così famosa che probabilmente tutti la conoscono, posso segnalarne la bellezza che proviene dal suo Palazzo Reale e dalla Medina, carica di spezie, tappeti, oggetti artigianali, ristoranti e caffè, con un meraviglioso quartiere ebraico.
Per finire Tangeri, una città che diventerà uno dei principali porti commerciali del Mediterraneo ma non solo, sono in corso degli enormi lavori per creare un modernissimo porto turistico.
Anche a Tangeri, la Medina è un posto dove si respira l’essenza di un’altra epoca, la storia ha abbracciato questa città in modo meraviglioso, si può ammirare l’architettura spagnola. Tangeri si segnala anche per un’intensa vita notturna, i suoi ritmi sono differenti da altre zone del paese, può capitare di trovare molte persone che seduti nei numerosi caffè, alle 13 fanno la prima colazione.
- Come ha accettato la sua famiglia questa sua scelta?
Mia moglie conosce il mio carattere, è perfettamente cosciente che amo le sfide e viaggiare, non ha mai frenato queste mie peculiarità caratteriali, anche i figli hanno accettato questa parentesi, ovviamente appena posso cerco di tornare in Italia per rivederli.
- Ogni quanto tempo riesce a rivedere la sua famiglia?
All’incirca ogni 40 giorni.
- Porterebbe la sua famiglia per un trasferimento definitivo?
Probabilmente si.
Il fascino del Marocco, terra di grande cultura e storia, romantico e misterioso, sembra proprio che abbia fatto breccia nel cuore di Carlo, a noi non resta altro che augurargli una buona permanenza e un felice rientro a casa.
Ma Carlo ritornerà nel suo paese d’origine, o si farà sedurre definitivamente, dal Mal d’Africa?