Nel giorno più triste, quello in cui il vuoto sortito dalla sua assenza urla il pianto di dolore più assordante, amici, parenti e anche chi non conosceva Dario Ferrara hanno sfilato lungo le strade di Nocera Inferiore, uniti in un semplice, ma eloquente slogan riportato su uno striscione: “Giustizia per Dario”.
Una fiaccolata svoltasi nel giorno in cui Dario avrebbe compiuto 22 anni, ad un mese di distanza dal tragico pomeriggio in cui quella giovane vita è stata brutalmente stroncata da una ferita alla testa, maturata nell’ambito di una colluttazione con un 26enne, fuori ad un bar, mentre erano in corso i festeggiamenti dei supporter della Salernitana per la promozione in Serie B.
All’origine della prematura fine che ha falciato questa giovane vita, ancora una volta, vi sono ragioni legate al tifo calcistico.
Salernitana e Nocerina, due realtà geograficamente intrecciate, ma calcisticamente avverse. Rivalità alacre, sentita, fomentata da molteplici episodi susseguitisi negli anni e che ha trovato nella morte di un ragazzo che si apprestava a compiere 22 anni l’espressione più vergognosa e, al contempo, dolorosa.
La morte di Dario, dovrebbe, deve sancire il punto di non ritorno, l’ennesimo dal quale ripartire per ripulire il calcio dalle frustrazioni e dalle brutture che gli estremismi ideologici peculiari delle tifoserie, puntualmente ed incessantemente, vi riversano, ostinandosi a caricare di significati eccessivi quello che vorrebbe riproporsi di essere “solo” uno sport.
Il silenzioso corteo è partito dalla chiesa di San Giovanni Battista di via Cicalesi, il rione storico dove Dario viveva assieme alla famiglia. Dopo la funzione religiosa celebrata da don Andrea Annunziata in una chiesa gremitissima in ogni ordine di posto, verso le 20.30 il corteo è partito attraversando il rione Cicalesi e il centro cittadino fino ad arrivare a piazza Cianciullo dove i «Massive Group», gruppo di ultras nocerini di cui Dario Ferrara faceva parte, ha installato uno striscione con alcune foto che ritraevano il loro amico scomparso e le frasi «Ora tocca a noi non tacere» e «Vivere ultras per continuare a vivere per l’eternità. Dario c’è».