La gelosia annienta, la gelosia acceca, la gelosia uccide.
Quell’amore ossessivo, quell’egoismo di chi pretende che le persone a lui/lei vicine siano di sua proprietà, come delle marionette da comandare e nascondere dal mondo, perché nessuno sguardo possa cadere su di loro, nessuno possa fare loro del male, nessuno possa tradire la loro fiducia. Come se mantenere qualcuno sotto le proprie ali possa garantire il meglio per la sua vita. E da un capriccio, tutto ciò diventa malattia.
Non solo dei mariti nei confronti delle mogli, o dei fratelli verso le sorelle, ma rappresenta anche il comportamento di alcune madri rispetto ai propri figli.
Questa è la storia di un ex fidanzato, ora in carcere perché la sua gelosia ha sparato.
Veysi Ercan non ha accettato il fatto che la sua ragazza potesse apparire in tutto il suo splendore davanti al pubblico di un talent show turco, né far ascoltare la sua voce nei panni di un’aspirante cantante.
Lo scorso 17 maggio le ha sparato un colpo di pistola in testa dopo la sua esibizione e lei era entrata in coma, essendosi procurata un grosso edema. Il 21 maggio i medici avevano interrotto il coma farmacologico e iniziato il processo per indurla al risveglio.
Finalmente, dopo dodici giorni, la diciannovenne Mutlu Kaya ha riaperto gli occhi, in quel lettino dell’ospedale di Diyarbakir in cui si trovava in terapia intensiva, e ha pianto, rispondendo alle domande rivoltele dalla sorella, secondo le parole dell’agenzia locale Dogan.
La tragedia era avvenuta in casa, durante le prove per la puntata del programma televisivo, ma il giovane si è sempre dichiarato innocente, nonostante alcuni dettagli lo incastrerebbero.