Il ventitreesimo anniversario della strage di Capaci, l’attentato mafioso in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro), è stato commemorato con una serie di iniziative in tutta Italia.
Quelle più significative sono state: l’inaugurazione del nuovo lungomare di Lamezia Terme (CZ) intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la manifestazione Palermo chiama Italia, che è partita da Palermo ma ha coinvolto tutte le scuole superiori d’Italia.
A Lamezia il lungomare intitolato ai due magistrati eroi della lotta contro la mafia ha suscitato anche delle polemiche, in quanto pare che il lungomare fosse già stato inaugurato l’estate scorsa e la scelta di farlo nuovamente sarebbe da collegarsi alle imminenti elezioni comunali e quindi a fini di propaganda elettorale.
Accuse subito smentite dal sindaco Gianni Speranza che ha ribadito che la scelta della data è voluta unicamente per unire l’evento dell’inaugurazione al giorno della commemorazione della strage di Capaci.
Il sindaco di Lamezia ha altresì auspicato che il lungomare nuovo sia motivo di rilancio per il futuro della città, futuro che appunto sia simbolicamente affidato a Falcone e Borsellino, esempio tangibile di impegno civile per un’Italia migliore.
Molto interessante e partecipata è stata anche la manifestazione Palermo chiama Italia: il Miur e la Fondazione Falcone, grazie alla collaborazione della Rai, hanno deciso di collegare il capoluogo siciliano con sei piazze di altrettante città (Milano, Gattatico, Firenze, Napoli, Rosarno, Corleone), unendo così tutto il Paese nella commemorazione del XXIII anniversario della strage di Capaci.
“Le piazze che si uniranno in un solo coro per la legalità sono un segnale importante, sono la fotografia di un Paese che dice con chiarezza da che parte vuole stare e di una scuola che sa di avere un ruolo chiave nell’educazione alla legalità”, sottolinea il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini.
Momento significativo è stato sicuramente il collegamento dall’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, dove si tenne il maxi processo contro i boss di cosa nostra, con il discorso commemorativo tenuto dal presidente della Repubblica Mattarella.
Tuttavia il clou della manifestazione Palermo chiama Italia è stato senz’altro l’inaugurazione del murales dedicato al commissario di polizia Ninni Cassarà e al poliziotto Roberto Antiochia, vittime di mafia di cui quest’anno ricorrere il trentesimo anniversario della morte.
L’opera di street art, mostrata alle oltre 4000 persone presenti davanti al liceo linguistico proprio a Cassarà intitolato, è stata promossa dal progetto S.O.S. Scuola -ideata un anno fa dalla casa di produzione cinematografica L’Alveare Cinema e promosso dall’Associazione Alveare per il Sociale- in collaborazione con il Miur e realizzato da Marisa Polizzi, che ha raccolto le idee degli studenti del quartiere Montepellegrino dove è ubicato il Liceo.
Paolo Bianchini, presidente dell’ Associazione Alveare per il Sociale , spiega il motivo della scelta di dedicare un murales a Cassarà con queste parole: “Cassarà è stato uno stretto collaboratore di Falcone e il 23 maggio ci è sembrata una data importante non solo per ricordare il suo impegno civile e quello di Antiochia, ma per dire che proprio dalle scuole bisogna ripartire per costruire una società civile consapevole, per sviluppare gli anticorpi alle mafie, e in questo senso Palermo deve recuperare l’orgoglio per un movimento antimafia che ha insegnato molto al resto d’Italia”.
Tutte le iniziative di commemorazione delle vittime della mafia, e queste ultime nello specifico, ci mostrano che i tasselli fondamentali della lotta alla mafia e prima ancora della lotta alla mentalità mafiosa si poggiano sulla memoria delle persone che hanno perso la vita per portare avanti i propri ideali di giustizia e di libertà e sull’educazione alla legalità che deve necessariamente partire dalla scuola, luogo in cui si formano le coscienze dei ragazzi che saranno gli adulti della società di domani.