Quante volte sentiamo dire che la tecnologia sta prendendo il sopravvento, impadronendosi delle nostre vite e non lasciando spazio alla creatività personale, che rende tutto meravigliosamente unico e irripetibile?
Nel mondo dell’omologazione, l’artigianato di Napoli si contraddistingue positivamente, costituendo l’eccezione che rende questa città pluripremiata anche in questo campo: ben trentanove aziende orafe sono state segnalate nella prima edizione dell’evento “Imprese, artefici, storie e passioni. Tradizione e futuro”, promossa da Federpreziosi Confcommercio e dalla Federazione orafi campani, e sostenuta dall’ente camerale di Napoli. Undici le categorie considerate.
I polpastrelli, l’originalità, l’immaginazione, la tecnica dietro la preziosità dell’oro, permettono a una collana, un bracciale, una spilla di raccontare la passione di un mestiere che fortunatamente, almeno qui, non si è ancora estinto.
Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di Commercio partenopea, si è espresso in tal merito durante la manifestazione di premiazione: “Napoli e la Campania sono terre di eccellenza produttiva anche nel settore orafo; anzi, possiamo dire che l’artigianato di qualità, con turismo e commercio, può ulteriormente contribuire a spingere i motori di una ripresa che, speriamo, sia davvero alle porte”.
In Campania vi sono in tutto 2300 aziende orafe: di queste, 1400 si occupano di vendita al dettaglio, mentre 150 sono i grossisti e circa 70o tra incastonatori, cesellatori, lucidatori ecc., che contribuiscono a un fatturato complessivo di oltre due miliardi di euro.
Un diamante è per sempre… Ma è con una bella fede d’oro che si promette il “per tutta la vita”.