Dopo la disfatta di ieri pomeriggio allo Juventus Stadium, ricordiamo che gli azzurri sono stati sconfitti 3-1 dalla Juventus di fatto estromettendosi quasi definitivamente dalla corsa Champions, in casa Napoli si respira aria di tempesta. Il presidente Aurelio De Laurentiis era letteralmente imbufalito per la prestazione non all’altezza dei suoi e ha pensato di far fuori immediatamente l’allenatore Rafa Benitez senza più aspettare la fine del campionato della prossima settimana.
I rapporti tra il club e il mister spagnolo come sappiamo sono ormai logori e non sembrano più esserci stimoli da trasmettere alla squadra che di riflesso appare non concentrata e la sua gestione degli ultimi match ha fatto storcere parecchio il naso al presidente. La promessa, quindi, fatta giorni fa di fronte al lungomare napoletano sta venendo meno – alta concentrazione per arrivare almeno terzi e lasciare Napoli con dignità per i tifosi – e urge, a questo punto, fare chiarezza e correre ai ripari.
I calciatori, dal canto loro, volteggiano su un sottile filo di nervosismo, delusione, recriminazione. Insomma, in quel di Castel Volturno aleggia una finta quiete d’apparenza, ma all’interno delle strutture sportive tira davvero una brutta aria.
Cosa, quindi, ha fatto frenare De Laurentiis nel chiudere anticipatamente un rapporto di lavoro che tra sette giorni sarà comunque terminato?
Probabilmente l’impegno che vedrà il Napoli affrontare la Lazio: certo, le speranze sono ridotte al minimo sindacale e un eventuale pareggio nel derby di Roma metterebbe matematicamente il Napoli fuori dai giochi, ma in caso di vittoria giallorossa, l’esonero del mister, in stile Pescara, poteva causare una reazione a catena che rischiava di destabilizzare ancora di più uno spogliatoio fragile, quindi AdL ha assorbito la rabbia e ha lasciato correre.
Una cosa, però, adesso è certa: al San Paolo contro la Lazio terminerà il viaggio di Benitez sulla panchina del Napoli e si inizierà a costruire dalle basi verso la nuova stagione 2015/2016.