Una goliardata finita in tragedia, quella che vede un cadavere, sporco e ferito al braccio destro, per terra, vicino a un hotel.
Domenico Maurantonio il 9 maggio era in gita a Milano con i suoi compagni del liceo scientifico “Nievo” di Padova, in occasione dell’Expo. Il pernottamento era stabilito nell’albergo “Leonardo Da Vinci”.
Secondo la ricostruzione diffusa da un dipendente dell’hotel su Facebook, Whatsapp e nel programma televisivo “Chi l’ha visto?”, gli amici del ragazzo, ubriachi, l’avrebbero indotto a defecare sul davanzale della finestra e poi spinto giù, dal quinto piano.
Questi i messaggi scambiati tra i due interlocutori, di cui non è stato diffuso il nome:
X: “Se ti racconto cos’è successo ieri mattina in hotel non ci credi..”
Y: “Dimmi tutto =0”
X: “L’altra sera dei ragazzi di una scuola di Padova son venuti da noi in hotel… di notte si sono ubriacati da fare schifo e hanno deciso di fare degli scherzoni sui corridoi dell’hotel. Il ‘migliore’ di questi scherzi è stato defecare per il corridoio del quinto piano… non contento, uno di questi per fare il figo decide di mettersi sul cornicione per farla dalla finestra… quindi si fa tenere per le braccia dagli amici e ad un certo punto vola giù. Morto. Gli amici non hanno detto nulla a nessuno e son tornati in stanza… il corpo è stato trovato il mattino dopo”
Y: “Ahahahahahahahahahah”.
Secondo gli inquirenti e il pm Claudio Gittardi, che hanno dichiarato le indagini ancora aperte in quanto le versioni dei compagni sono discordanti in alcuni punti, questi messaggi descriverebbero il falso, o meglio, qualcosa di non verificabile. L’autore di tali dichiarazioni è stato ascoltato ma non è un testimone diretto dei fatti, nè ha saputo indicare il nome di una fonte diretta. L’assenza di testimonianze per ogni singolo passaggio farebbe pensare a una “montatura” dell’intera storia, basata sulle prime ricostruzioni giornalistiche o su pettegolezzi senza niente di fondato.
Le certezze in questo momento sono: il cadavere, precipitato tra le 5:30 e le 7:00, è stato scoperto da un imbianchino al lavoro intorno alle ore 8:00 del 10 maggio; i ragazzi erano effettivamente ubriachi, in quanto la polizia aveva già sequestrato superalcolici presenti nelle camere degli alunni; lo studente si è gettato o è stato spinto volontariamente, in quanto il parapetto della finestra in questione è alto un metro e dieci centimetri, quindi deve per forza essersi sporto troppo; è morto sul colpo.
I pantaloncini e le mutande ritrovati accanto al cadavere potrebbero essere stati gettati dalla stessa finestra subito dopo o subito prima della caduta del ragazzino.