Ieri, a pochi giorni dalle elezioni del 31 maggio, il premier Renzi si reca in Campania per sostenere nella volata finale il candidato del Pd Vincenzo De Luca, ma si tiene alla larga da Napoli e dai suoi grattacapi.
Matteo Renzi era atteso a Napoli già il 16 maggio per l’inaugurazione della stazione della metro linea 1 di Piazza Municipio, ma il taglio del nastro fu annullato perchè il sindaco giustamente proclamò il lutto cittadino dopo la strage della follia di Secondigliano, in cui persero la vita 4 persone.
Alle dieci Renzi avrebbe dovuto officiare l’inaugurazione della stazione e a seguire poi un comizio con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il governatore uscente della Campania Stefano Caldoro, al quale giorni prima il premier aveva inviato messaggi distensivi in vista della sfida per la Regione del 31 maggio.
Non fu annullato invece il corteo pacifico di protesta dei lavoratori, regolarmente partito da Piazza Dante alle ore 9, al quale ha partecipato anche Mimmo Mignano, un ex operaio dello stabilimento Fca di Pomigliano, da giorni e giorni in sciopero della fame sulla gru di un cantiere di Piazza Municipio.
Anche se era assente il diretto interessato, lo striscione esposto dai manifestanti era molto eloquente: “Renzi, statt’ a casa”.
I motivi della contestazione dei manifestanti sono:
No al Jobs Act: la riforma del diritto del lavoro ad opera del governo Renzi non è andato giù ai sindacati dei lavoratori ed ai lavoratori stessi, soprattutto in tema di licenziamenti e trattamenti di fine rapporto lavorativo.
Inferociti a riguardo in particolare i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Carinaro (Caserta) che sono a serio rischio di perdere il posto di lavoro a causa della scelte di politica industriale della multinazionale degli elettrodomestici.
Il presidente del Consiglio Renzi si era espresso a riguardo circa un mese fa, in occasione dell’ Expo delle Idee tenutosi a Pompei.
A margine di quell’incontro, al quale erano presenti anche il governatore uscente Caldoro, il candidato del Pd De Luca, la deputata Assunta Tartaglione e l’eurodeputata Pina Picierno, il premier aveva discusso del caso Whirlpool e al termine Giovanni Letizia, segretario Cisl Caserta, aveva affermato: “Renzi ci ha rassicurato e ha assicurato che il Governo aprirà con Whirlpool un tavolo istituzionale a Palazzo Chigi per far sì che le produzioni restino in provincia di Caserta”.
Tuttavia, dopo diversi tavoli di trattativa che hanno visti protagonisti sia delegazioni di lavoratori di Carinaro, sia i sindacati e sia i rappresentanti della Whirlpool, tutti sembravano fermi sulle proprie posizioni.
Ieri Matteo Renzi era a Salerno per il comizio del candidato De Luca e, al termine dell’incontro con gli elettori, ha parlato del caso Whirlpool con i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori.
Paolo Bracciano della Fiom, Vincenzo Di Spirito della Fim ed Antonietta Cerullo della Uilm hanno dichiarato: “Si è impegnato con noi sul mantenimento della missione produttiva del sito di Carinaro. Se non sarà possibile mantenere la presenza della Whirlpool, ci ha assicurato il premier, si tenterà un’altra produzione industriale per Carinaro”.
La riforma della scuola: Renzi sapeva benissimo che sarebbe stato contestato a riguardo anche a Napoli.
D’altra parte, dopo le manifestazioni praticamente continue davanti al palazzo Montecitorio, c’era da aspettarsi che anche gli insegnanti di Napoli si sarebbero uniti al corteo dei manifestanti.
Ad oggi purtroppo le richieste dei docenti circa il metodo di assunzioni e i poteri conferiti al dirigente scolastico, solo per citare due dei nodi cruciali della “buona scuola” renziana, sono ancora in fase di elaborazione.
Al Senato si continuerà a lavorare al testo della riforma anche durante la “settimana di silenzio” prima delle elezioni e gli emendamenti potranno essere presentati fino a lunedì primo giugno.
No al decreto Sblocca Italia e al commissariamento di Bagnoli: con la conversione in legge del decreto Sblocca Italia, tra le altre cose, è prevista anche la riconversione di aree industriali dimesse e il commissariamento di Bagnoli.
Nello specifico, il premier Matteo Renzi comunicherà il nome del super commissario durante la prossima seduta del Consiglio dei Ministri. I nomi ventilati sono tanti, tuttavia sembra che la scelta cadrà su un manager con esperienza sul campo per attuare il piano di bonifica e riqualificazione dell’area ex Italsider a Bagnoli.
Tre le direttrici fondamentali del cosiddetto polo-Napoli: il parco urbano a tema, con la ricostruzione di Città della Scienza, quindi il piano residenziale, infine il porto turistico.
Il piano dovrà essere presentato entro quaranta giorni dalla nomina.
Salvatore Vozza, candidato di Sinistra al Lavoro alle regionali in Campania, a riguardo del premier si esprime dicendo: “Renzi? Vedo un Presidente del Consiglio che scappa da Napoli, fugge lontano dai problemi, da Bagnoli, da Carinaro.”
Secondo altri, invece, Matteo Renzi sta semplicemente operando per priorità e si sta occupando di sostenere De Luca alle prossime elezioni regionali in quanto teme di perdere la Campania in caso di sconfitta del candidato del Pd il prossimo 31 maggio.