L’istituzione dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, fu programmata in largo anticipo e con meticolosità. Nel 1809 si decise di scegliere un giovane e promettente astronomo da formare attraverso un soggiorno d’istruzione all’estero e a cui affidare poi la direzione della Specola. La scelta cadde su Federico Zuccari.
Al suo rientro in città, in un primo momento egli allestì una sorta di Osservatorio , impiantando sulla terrazza del Monastero di San Gaudioso, grazie all’ausilio del meccanico Augusto Aehenelt , alcuni strumenti che aveva portato con sé dal soggiorno milanese. Tuttavia l’impresa non ebbe seguito, perché si riconobbe il luogo non idoneo alle osservazioni a causa della vicinanza delle luci della città e dell’instabilità del suolo.
Fu così che nel 1812, essendosi decisa la costruzione ex-novo di un edificio espressamente dedicato a Specola, iniziarono le ricognizioni per la scelta del sito. Infine, lo Zuccari scelse la collina di Miradois, un’altura vicina alla nuova reggia borbonica di Capodimonte, che prendeva il nome dalla villa cinquecentesca del marchese di Miradois, reggente della Gran Corte della Vicaria. La scelta si rivelò indovinata.
Sul frontone dell’edificio monumentale campeggia ancora oggi l’iscrizione:
“FERDINANDUS I / ASTRONOMIA E INCREMENTO / MDCCCXIX”
Nell’atrio un bassorilievo di Claudio Monti raffigura Ferdinando incoronato da Urania, musa dell’astronomia, seguita da Cerere: esaltazione in chiave apologetica della dinastia borbonica. Terminata la fabbrica, alla Specola di Capodimonte iniziò l’attività di ricerca.
L’OAC è uno dei 12 osservatori astronomici che, assieme a 4 istituti di astrofisica spaziale, fa parte dell’Istituto Nazionale di AstroFisica – INAF – il principale ente italiano per la ricerca astronomica e astrofisica da terra e dallo spazio.
Nel 1812 fu posata la prima pietra del Real Osservatorio Astronomico di Capodimonte. I lavori si conclusero nel 1819 e gli astronomi, guidati da Carlo Brioschi , cominciarono a fare le prime osservazioni. Oggi, impegnati nelle varie attività di ricerca, lavorano in osservatorio oltre 70 persone tra ricercatori, studenti e personale a contratto; inoltre circa 40 unità del personale tecnico e dell’amministrazione, contribuiscono al funzionamento dell’istituto e alla promozione della conoscenza dell’astronomia nella scuola e nella società.
L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, in quanto storico e per ora unico presidio istituzionale delle scienze del cielo nel Meridione continentale, dedica tradizionalmente un’attenzione particolare alla divulgazione e alla didattica.
L’intento è di promuovere la cultura astronomica, di avvicinare i giovani alle scienze del cielo e far partecipi i cittadini tutti delle meraviglie scientifiche del nostro tempo. Per meglio raggiungere tali obiettivi, l’OAC si è dotato negli anni di un complesso di strutture unico nel suo genere e di un primo nucleo di personale interamente dedicato alla comunicazione scientifica e alla didattica.
Le attività sono programmate e gestite con la collaborazione dei ricercatori dell’Istituto e di alcuni tecnici part-time.
Nell’ambito delle proprie attività didattiche e divulgative, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte organizza e gestisce visite guidate per scuole medie superiori al fine di avvicinare i giovani alle strutture dell’Istituto e di far loro prendere contatto diretto con il mondo delle scienze del cielo.
Il primo itinerario si articola in una lezione introduttiva in auditorium a mezzo di strumentazione multimediale, seguita da approfondimenti all’interno del nuovo planetario e al telescopio, ove le condizioni meteorologiche e le esigenze di ricerca dell’Istituto lo consentano. L’intento e di offrire una panoramica sull’astronomia in generale e sulle nuove conquiste scientifiche in Italia e all’estero, con approfondimenti di astronomia, astrofisica e cosmologia opportunamente concordate con l’insegnante.
Il secondo itinerario consiste anch’esso di una lezione introduttiva in auditorium a mezzo di strumentazione multimediale, cui vengono associate visite ai due exibit museali: il Museo degli strumenti antichi, il di Cerchio Meridiano Repsold e osservazioni del Sole al telescopio, ove le condizioni meteorologiche e le esigenze di ricerca dell’Istituto lo consentano.
Oltre ai riferimenti scientifici, l’intento e di offrire spunti per riflessioni ed approfondimenti di storia della scienza in generale,e di storia dell’Osservatorio.