Marco Mengoni infiamma il Palapartenope nella data campana del tour Parole in circolo.
Migliaia i fan che sfidano la pioggia e si accampano all’esterno del palazzetto di Fuorigrotta fin dal giorno prima del concerto.
Attesa ripagata dallo straodinario show del talentuoso cantante di Ronciglione.
Marco Mengoni ha 26 anni ed è solo dal 2009 che è conosciuto dal grande pubblico, ma ha la presenza scenica di un cantante che ha alle spalle decenni di carriera.
Il suo è un concerto curato nei minimi dettagli: palco imponente per essere quello adattato ad un palazzetto dello sport, luci e scenografia sorprendenti, una limatura del suono quasi perfetta con la sua band composta da un set elettrico ma anche da tromba, trombone e sax.
La scaletta è composta dalle canzoni dell’album Parole in circolo parte uno – il “secondo tempo” dell’album uscirà nel corso del 2015- che gli hanno regalato il disco di platino già alla seconda settimana dalla pubblicazione e i cui singoli sono stati in testa alle classifiche di airplay per settimane: Guerriero e Esseri Umani.
Quest’ultima canzone in particolare è stata interpretata dal cantante con una scenografia particolare: Mengoni ha introdotto la canzone con un suo pezzo parlato mentre calava dall’alto sul palcoscenico tranquillamente seduto in poltrona e sfogliando un giornale.
Tra i pezzi del cantautore c’è anche tanto dell’album Pronto a correre che nel 2013 lo ha consacrato in Italia e ha lanciato la sua carriera anche oltre confine, visto che nel giugno 2014 è stato pubblicato in Spagna. Significativa a riguardo la presenza di parecchi fan spagnoli nel pubblico anche ieri a Napoli.
Il Palapartenope è stato sul punto di esplodere quando Mengoni ha interpretato L’essenziale, la canzone che lo ha proclamato vincitore di Sanremo nel 2013, ma anche quando ha sorpreso il pubblico con riarrangiamenti di canzoni più vecchie del suo repertorio: è il caso di Dove si vola, primo inedito cantanto da Mengoni nel 2009 oppure Solo, dell’omonimo album del 2011.
Il talento di Mengoni sta proprio nel fare della sua voce un duttile strumento nelle sue mani, usandolo a piacimento per regalare versioni nuove delle canzoni che hanno segnato il suo successo.
Ciò che fa però di lui un interprete di eccezione è la capacità di emozionarsi ed emozionare il pubblico molto eterogeneo per età che lo acclama e canta e balla insieme a lui dal primo all’ultimo minuto del concerto.
L’effetto complessivo è stato di un abbraccio composto da migliaia di voci che rispondevano a quella del cantante: nessuno del pubblico è stato un semplice ascoltatore.
Insomma, al Palapartenope Mengoni ha messo le sue Parole in circolo e lo ha fatto molto bene: probabilmente è l’unico vincitore di un talent show che non è mai stato “Marco di X- factor”, semmai è uno che l’ X- factor l’ha sempre avuto e ieri sera ne ha dato piena conferma.