E’ un dato di fatto, quello che i sistemi di sicurezza nei luoghi prettamente commerciali sono diventati sempre più sofisticati e difficili da eludere, come d’altronde quasi impossibili da superare anche i controlli effettuati dal personale addetto alla vigilanza. Difatti i vigilanti, paragonabili quasi ai cani da tartufo, quasi come sentissero l’odore della merce rubata, riescono sempre a sorprendere il malfattore di turno con la refurtiva addosso.
Questa tesi, viene infatti confermata proprio da un recente episodio: i carabinieri della stazione di Trentola Ducenta hanno tratto in arresto tre donne all’interno del centro commerciale “Jambo”, in quanto si sono rese responsabili del reato di rapina impropria, in concorso.
Hanno rubato alimentari, cosmetici e abbigliamento all’interno del supermercato, poi, una volta sorprese, hanno aggredito il personale dipendente. In riferimento ai furti, il valore stimato sarebbe di circa 300 Euro.
Protagoniste della vicenda: Adele D’Alterio, 51 anni, Antonietta Capitale ,34 anni e Amalia Palma , 29 anni, tutte di Giugliano in Campania. Le donne sono state rispettivamente bloccate dai militari dell’Arma mentre usavano violenza e minaccia nei confronti del personale del supermercato che le aveva sorprese in flagranza del furto. Le tre donne sono state infine sottoposte agli arresti domiciliari.
Dai capi d’abbigliamento ai generi alimentari di prima necessità: i furti nei supermercati e nei centri commerciali si verificano all’ordine del giorno pressoché in tutta Italia, con puntuali denunce alle forze dell’ordine, ma le rapine hanno negli ultimi mesi subito una forte escalation.
Dunque, quest’ennesimo episodio non fa che confermare una dato di fatto: i centri commerciali sono le mete più ambite dai taccheggiatori, che puntualmente, però, finiscono in manette. Proseliti di una ‘vizio’ insano, che nonostante la sua illegalità continua ad affermarsi nel tempo.