Personaggio poliedrico, radio-televisivo, attore, showman e musicista: Lorenzo Giovanni Arbore nasce a Foggia il 24 Giugno del 1937, ma è napoletano d’adozione. Napoli è anche il luogo dove consegue la laurea in giurisprudenza.
«Sognavo di andare in una grande città e fare l’artista. Sognavo la radio, costruivo delle radio. Poi ho ricevuto in regalo il mio primo strumento, una fisarmonica, ma ne ho suonati molti prima di fermarmi al clarinetto. I miei genitori vedevano Roma come una città peccaminosa e quindi inadatta a un ragazzo. Erano gli anni della dolce vita. Napoli sembrava più pacioccona e poi mio padre aveva studiato e lavorato proprio a Napoli. Avevo affittato una stanza a casa di amici. Facevo grandi passeggiate per risparmiare. C’erano molti americani a Napoli e il mio maggiore divertimento era farmi prendere per un americano. Misi su un complessino che suonava nei locali durante i matrimoni. Poi fummo scritturati in un locale riservato ai militari americani della Nato», ha raccontato Arbore.
Nel 1972 inizia la sua prima vera e propria esperienza nel mondo musicale con il complesso “N.U. Orleans Rubbish Band” , band composta oltre che dallo stesso Arbore al clarino, da Fabrizo Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano.
Approdato a Roma, partecipò a un concorso Rai come «maestro programmatore di musica leggera». Fu la volta di ‘Bandiera gialla’ (realizzato alla radio con Boncompagni, che lo presentava) « la prima finestra per la musica giovane: dai Beatles all’Equipe 84, passando per Otis Redding e i Rolling Stones. E il goliardico Alto gradimento è un po’ alle radici della sua tv».
«Io sono quello che ha sempre inseguito l’altra tv e ha fatto tutto il contrario di quello che andava di moda. Anche quando mi è stato offerto di fare la prima serata del sabato ho detto di no. Io continuo a fare l’altra tv, come faccio l’altra radio, l’altro cinema e persino l’altro spettacolo» queste le parole di Arbore.
Con ‘Quelli della Notte’ e ‘Indietro Tutta’, Renzo Arbore ha segnato un’epoca: prendendo in giro la tv degli anni ’80, facendo satira sociale e lanciando mode, tormentoni, personaggi. Arbore è così diventato un simbolo. Simbolo di una tv d’autore, non commerciale.
«Il prototipo degli anni ’80, quello che io satireggiavo in ‘Indietro Tutta’, è continuato fino ai primi ’90: da ‘Drive In’ a ‘Fantastico’, ai quiz stupidi. Poi c’è stata un’evoluzione: oggi persino i quiz sono istruttivi».
Certe sue parodie, come le Ragazze Coccodè, sono diventate realtà: «La mercificazione delle ragazze è nata negli ’80: a Fantastico tenevano la scheda sul lato B! Invece a L’Altra Domenica io inventai le ragazze parlanti: da Milly Carlucci a Isabella Rossellini a Stella Pende. Erano l’opposto delle vallette mute».
Nonostante il successo televisivo, Arbore mantiene sempre acceso il rapporto con la musica, infatti ricordiamo la sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1986 con l’indimenticabile ‘clarinetto’, mentre nel 1991 fonda “L’orchestra Italiana”, composta da 15 grandi strumentisti, con lo scopo di diffondere la canzone napoletana classica. Ed è proprio con l’’Orchestra Italiana che Arbore ha portato in giro per il mondo la sua particolare musica.
A tal proposito risulta doveroso ricordare a breve la sua esibizione con L’orchestra Italiana proprio a Napoli, presso il Teatro Augusteo. Dal 22 al 24 Maggio alle ore 21,00. Uno spettacolo da non perdere!